MARINA DI GROSSETO – Vendevano alcolici a minorenni. Sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Grosseto. I casi individuati sono cinque e i locali interessati sono due e si trovano a Marina di Grosseto.
Le sanzioni sono state contestate in un caso al titolare e nell’altro al titolare in solido con il barman. Le multe, per legge, vanno dai 250 euro fino ai 2000 euro, e in casi particolari, cioè se la vendita irregolare avviene più di una volta nello stesso locale, è prevista anche la sospensione dell’attività. Se invece si vendono alcolici per il consumo sul posto a un minore di 16 anni, l’esercente è punito con l’arresto fino a un anno.
Oltre al contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, non si abbassa dunque, in questo periodo estivo, l’attenzione e l’azione delle Fiamme Gialle maremmane nei confronti anche degli altri fenomeni d’irregolarità, come il gioco vietato ai minori, la cessione di tabacchi e la vendita o somministrazione di prodotti alcolici a minori di anni 18, fattispecie illecite non sottovalutate dagli organi deputati al controllo e nemmeno dalle istituzioni interessate a tutelare la salute dei giovani e a formarli sul piano morale e culturale.
Un fenomeno quello della vendita e del consumo di alcol da parte di minorenni, da alcuni considerato di minor tenore rispetto al fumo e al gioco vietato ai minori, allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti così dette “leggere” come l’hashish o la marjuana, che tuttavia, riveste una significativa pericolosità sociale per i cittadini e forte preoccupazione per le famiglie dei ragazzi interessati al problema.
Tali episodi che, come noto, si verificano nel corso dell’anno nella movida del “sabato sera”, si accentuano in particolare nei periodi festivi e nelle vacanze estive, in ogni luogo o occasione in cui i giovani possano liberamente accedere all’acquisto o al consumo di alcolici o bevande contenenti alcol, specie all’interno di locali ove non siano stati predisposti, da parte dei titolari, efficaci meccanismi che impediscano ai dipendenti – preposti a servire e/o vendere il prodotto alcolico ai giovani – di fare possibili “errori di valutazione sull’età del cliente consumatore”.
Tali riflessioni e approfondimenti sono doverosi e necessari, anche alla luce dei recenti accadimenti che hanno occupato gli spazi di cronaca locale e nazionale, in relazione ad episodi che hanno visto il coinvolgimento di ragazzi vittime anche dell’inosservanza dei limiti alla vendita e somministrazione di alcol imposti agli esercenti dal legislatore.
L’attività svolta segue il percorso ormai ampiamente tracciato dal Corpo, che vede le fiamme gialle impegnate a sostenere e tutelare gli “esercenti corretti”, in quanto rispettano gli obblighi di legge e contribuiscono a fare in modo che i luoghi di pubblico ritrovo siano soprattutto un luogo di sano divertimento, rispetto alla concorrenza sleale ed illecita di chi non si fa scrupoli nel fornire sostanze alcoliche ai minori, non dimostrando rispetto della tutela della salute dei più giovani, oltreché della sicurezza della comunità e dell’ordine pubblico in generale.