ALBERESE – Quarant’anni da festeggiare con l’impegno sui temi che hanno contraddistinto l’attività di sempre. Il Parco Regionale della Maremma taglia un traguardo prestigioso, guardando all’agricoltura di qualità, all’alimentazione al turismo. «Sono passati quarant’anni, ma l’impegno continua – spiega Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma -. Non solo tutela della biodiversità, ma anche presidio della buone pratiche da replicare al di fuori di questi confini. Una scommessa che mi piace pensare di poter vincere, in modo da ritrovare un Parco che festeggi i cinquant’anni con ulteriore vitalità».
L’appuntamento con i quarant’anni ha fornito anche la possibilità di aprire il dibattito sulle aree marine protette, un ‘opportunità per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile che tracci il percorso per arrivare all’area marina Monti dell’Uccellina.
«Vogliamo andare avanti – aggiunge Lucia Venturi -. Adesso abbiamo pronto l’elenco delle motivazioni scientifiche. L’area marina protetta non ha un approccio di chiusura totale in ottica tutela, ma un’apertura all’esterno che possa essere d’esempio». «E’ una strategia da mettere in campo per il futuro – aggiunge Angelo Gentili, responsabile nazionale del turismo Legambiente -. Da incontri come questo sono partite proposte che hanno dato segnali significativi. Gli enti parco devono essere luogo in grado di mettere insieme soggetti diversi per dare risposte. La cultura della sostenibilità è acquisita, adesso bisogna capitalizzarla. Ben venga area marina protetta».
Concetti ripresi anche da Giampiero Sammuri, presidente nazionale Federparchi: «Siamo disposti a finanziare meglio le aree marine protette, anche rinunciando a una parte di proventi destinata ai parchi nazionali. Purtroppo al momento, neanche questa idee è servita ad attivare il processo. Bisogna tener presente però, che a livello di biodiversità le aree marine italiane non hanno eguali nel Mediterraneo».
Insomma, la risorsa mare è da tutelare, perché come ricorda Umberto Mazzantini, responsabile delle isole minori di Festambiente: «Il turismo del Mediterraneo è in forte pericolo a causa dei cambiamenti climatici. Il mare è troppo poco protetto nel mondo. Siamo solo al 2% di area protetta, quando dovremmo già essere al 10% del processo». Aspetti condivisi anche dai relatori interventi all’incontro, come Vittorio Alessandro, presidente del Parco della Cinque Terre e Stefano Pecorella, presidente del Parco del Gragano e isole Tremiti.