ORBETELLO – Il giudice Marco Bilisari ha rigettato la richiesta delle parti civili di sequestro conservativo dei beni di Andrea Montrone e Maurizio Agnaletti, titolare e collaboratore el Diving ABC di Talamone, quello che riempì le bombole di tre sub che morirono durante una immersione alle Formiche.
Il giudice ha infatti riconosciuto a Montrone «la volontà di farsi parte diligente del ristoro dei familiari delle vittime; lo stesso ha destinato con atto notarile, l’immobile di Talamone a beneficio dei congiunti delle vittime, così che dalla sua alienazione vengano pagate le somme stabilite a titolo risarcitorio».
Inoltre sempre il giudice afferma come non ci sia «una situazione di insufficienza patrimoniale del debitore, né appaiono sussistere ragioni da cui desumere il rischio che il patrmonio possa dissolversi».
L’accocato Riccardo Lottini, che assiste Montrone, ha sottolineato come l’uomo sia «comproprietario di una villa monofamiliare di 330 mq a Talamone con torre di avvistamento del ‘500 e otto ettari di terreno per il valore di 5 milioni di euro». Il giudice ha poi considerato che le parti civili non hanno indicato «il presumibile danno sofferto, né l’importo sino alla concorrenza del quale dovrebbe essere disposto il sequestro».
«Allo stato – ha precisato il giudice – si può ipotizzare un danno pari a poco più di 2 milioni di euro. Inoltre la compagnia assicurativa si è dichiarata disponibile ad eventuali ipotesi transattive e il Montrone è anche titolare di un appartamento a Roma».
Per tutti questi motivi il giudice ha rigettato la richiesta di sequestro dei beni.