GROSSETO – Ancora negativo il dato che emerge dal rapporto trend sulla situazione congiunturale dell’artigianato per l’anno appena trascorso. In provincia di Grosseto l’analisi evidenzia un 2014 che, a differenza del passato, non è molto difforme dal dato medio regionale: permangono segnali di criticità dei principali indicatori di bilancio, anche se, rispetto ai primi sei mesi del 2014 in cui si erano registrati segnali di sofferenza diffusa sempre più accentuati, rileva un lieve ma generale recupero che ha visto le principali voci economiche registrare valori tutto sommato in linea con quelli medi regionali.
Si conferma il difficile momento di un settore, quello delle costruzioni, che continua a contrarre il proprio volume d’affari ed a diminuire la “quota” tradizionalmente occupata nell’economia della piccola impresa a livello provinciale (il settore, per anni, aveva rappresentato il vero e proprio motore dell’artigianato maremmano). Sembrano tenere meglio alcuni settori manifatturieri, come ad esempio l’alimentare, grazie alla possibilità di rivolgersi verso i mercati internazionali.
Il quadro regionale: per la piccola impresa toscana, nel 2014, i ‘conti definitivi’ confermano la persistenza della crisi: -4,4% i ricavi, -1,9% gli investimenti, -5,1% le retribuzioni e -5,7% i consumi aziendali (valori negativi che si aggiungono a quelli registrati nel 2013 e negli anni precedenti). Le flessioni complessive di queste variazioni aggregate a livello toscano trovano corrispondenza in un quadro territoriale e settoriale, pure orientato in senso negativo, senza crolli eclatanti ma davvero con poche eccezioni positive.
Il quadro nella provincia di Grosseto: permane anche nel corso del 2014 il periodo negativo per l’artigianato e la piccola impresa della provincia di Grosseto.
Il fatturato provinciale, con 471,2 milioni (raggiungeva i 560 milioni il fatturato di dieci anni fa) di euro, si contrae, rispetto all’anno precedente, del 5,1. Le principali voci di costo, consumi e retribuzioni, presentano arretramenti tutto sommato contenuti; i macro settori, costruzioni, manifatturiero e servizi presentano un segno negativo ma è soprattutto l’edilizia a registrare (ancora una volta) l’arretramento più vistoso.
Il dettaglio dei singoli macro settori:
• le costruzioni contraggono il proprio volume d’affari dell’8,3% rispetto al 2013;
• il manifatturiero vede i propri comparti tutti con il segno “-“ rispetto all’anno precedente nonostante i due principali settori, la metalmeccanica e gli alimentari, si mantengono sostanzialmente stabili rispetto al 2013 (segnali negativi anche per il tessile, la pelle e l’oreficeria);
• i servizi mostrano un saldo negativo rispetto all’anno precedente, anche se la contrazione si mantiene più contenuta. Sostanzialmente stabili, invece, i servizi alle famiglie.
Le prospettive: i dati sullo stato di salute dell’artigianato e della piccola impresa grossetana nell’anno 2014 evidenziano ancora segnali di criticità dei principali indicatori di bilancio provinciali.
«Rispetto ai primi sei mesi del 2014, quelli in cui si erano registrati segnali di sofferenza diffusa ancor più accentuata si rileva, forse sulla spinta della stagionalità – sottolinea Renzo Alessandri direttore della Cna -, un lieve ma generale recupero che ha visto le principali voci economiche registrare (per la prima volta da alcuni anni) valori tutto sommato in linea con quelli medi regionali.
Nel breve periodo è difficile ipotizzare una vera e propria ripresa. Va infatti considerato che quello maremmano sia stato uno dei territori che, a livello regionale, ha subito più di altri gli effetti di una crisi che ormai, da più di sette anni, soffoca il sistema economico: a livello locale come su scala regionale e nazionale».
«Le strategie da mettere in atto in momenti difficili come quello attuale guardano alla diversificazione dei mercati, degli asset di tradizionale riferimento puntando sull’export (se questo non basta a livello regionale è ancor meno determinante a Grosseto dove i mercati esteri offrono uno sbocco limitato) e delle politiche di sostegno all’impresa – precisa Alessandri -. E’ necessario quindi, oggi più che mai, puntare su una visione strategica di sistema in grado di coinvolgere tutti gli attori del territorio (mondo imprenditoriale, sindacale e sistema istituzionale), mettendo ognuno nella condizione di poter fare la sua parte. Per uscire dallo stallo che caratterizza il sistema produttivo maremmano agganciando, auspicabilmente, il timido e graduale riavvio della domanda interna che dovrebbe materializzarsi nel 2015 e nel 2016».