GROSSETO – Vertice in prefettura per fare il punto della situazione sull’accoglienza dei migranti in provincia di Grosseto. Insieme al prefetto Anna maria Manzone, l’assessore regionale alla sicurezza Vittorio Bugli ha incontrato i sindaci maremmani.
“La Toscana – ha detto Bugli – è fortemente impegnata nell’accoglienza dei profughi e migranti che da mesi fuggono dai loro Paesi martoriati dalla guerra e dal terrorismo. Il modello di accoglienza diffusa si è dimostrato efficace sia dal punto di vista umano che dal punto di vista dell’impatto sociale. Tutto ciò è stato possibile grazie al ruolo dei comuni e alla collaborazione dei Prefetti, nonché dall’apporto fondamentale delle associazioni di volontariato, ben radicate in tutta la nostra regione”.
Dopo Grosseto Bugli ha incontrato anche i sindaci della provincia di Siena.
“Vi sono ancora comuni nei quali l’accoglienza non si è manifestata ed è stato importante confrontarci insieme sul fatto che il sistema funziona bene se tutti danno il loro contributo. Mi sembra che sia venuta fuori una rinnovata consapevolezza di questo da parte di tutti e un rinnovato impegno, che già nelle due riunioni si è tradotto in ipotesi concrete, da parte dei Sindaci dei Comuni che ancora non hanno accolto o hanno accolto poco”.
La diffusione sul territorio è resa possibile anche dalla presenza radicata di associazioni del terzo settore, volontariato organizzato che è presidio di civiltà, solidarietà e trasparenza. È stato rimarcato anche il ruolo che le associazioni possono avere per organizzare attività di volontariato di utilità sociale per gli ospiti.
“Accogliere con civiltà sia da parte di chi accoglie, ma anche da parte di chi viene accolto. Ecco perché occorre favorire tutte le possibilità che si possono mettere in campo perché i profughi possano svolgere attività di volontariato di utilità sociale. A questo scopo ho illustrato il contenuto delle due delibere della giunta regionale: la prima di sostegno alle associazioni e la seconda in accordo con Inail per assicurare i volontari contro eventuali infortuni. I comuni possono definire l’ambito in cui si svolgono queste attività: piccoli lavori, pulizie, verniciature e quant’altro che non sarebbero svolte altrimenti e che possono essere utili e ben viste dalla popolazione come gesto di reciprocità da parte di chi viene accolto nei confronti di chi accoglie”.