di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Circa 120mila euro raccolti e che verranno restituiti. Il percorso dell’A.C. Grosseto si ferma con le donazioni economiche che torneranno al centinaio di appassionati che generosamente avevano sostenuto la nascita della nuova società.
«Ringraziamo i sostenitori – spiega il sindaco Emilio Bonifazi – per aver raccolto una cifra importante, in grado di garantire l’iscrizione all’Eccellenza, ma anche tutte quelle persone intenzionate a dare una mano successivamente. Adesso invierò a ogni donatore una lettera relativa alla restituzione. Il fatto di aver costruito la società è stato elemento necessario ad attirare le attenzione e ci ha permesso di avere altri interlocutori. Marco Gori, ex giocatore dell’Ascoli, Piero Santarelli attraverso Stefano Bolici e tanti altri ci hanno contattato, ma le condizioni per entrare erano quelle di versare la quota di iscrizione per la Serie D e metà dei proventi per affrontare il campionato. In molti, dopo il primo contatto si sono dileguati».
Il primo cittadino ripercorre poi le tappe della breve storia dell’A.C. Grosseto: «Il passaggio obbligatorio è stato quello fatto con Stefano Osti che ringraziamo per l’opera prestata. Dopo l’iscrizione del 17 luglio siamo stati contattati il 20 da Rodolfo Mirri e da lì è partita la soluzione che ha condotto alla F.C. Grosseto. Ora restituiremo i soldi, anche se valuteremo se tenere attiva la società, mentre l’ipotesi di donare ai pescatori di Orbetello colpiti da calamità, non è percorribile». In sintesi i soldi verrano restituiti, tramite assegno personale o bonifico nel caso delle donazioni più consistenti.
Intanto l’F.C. Grosseto fa passi in avanti «Abbiamo incontrato la società F.C. Grosseto per i termini della convenzione a titolo oneroso – spiega il vicesindaco Paolo Borghi -. La nuova società pagherà utenze e affitto del campo e utilizzo della sede. Trattandosi di un atto di giunta ha una durato di anno, però la società ci ha chiesto di far durare la convenzione per un quinquennio. La somma ammonta a 15mila euro per l’impianto di calcio e 6mila euro più Iva per la sede. Durante il sopralluogo effettuato ieri abbiamo riscontrato qualche problema lieve che deve comunque essere definito, perché le spese saranno a carico di chi non ha osservato il corretto utilizzo del bene. Probabilmente occorreranno piccoli aggiustamenti al manto erboso».
«Non ci dobbiamo dimenticare del lutto subito della comunità per una bizza infantile di una persona che ha fatto scomparire 103 anni di storia dell’US Grosseto – attacca l’amministratore dell’A.C. Grosseto Stefano Osti -. L’elenco di chi ha cercato di tenere in vita la società sportiva della nostra città è piuttosto lunga. Dai presidenti, ai giocatori storici, passando per gli allenatori. Tutto spazzato via dalla bizza di una persona, questo la nostra comunità non lo dovrà mai dimenticare, altrimenti significa che non è una comunità. Ringrazio la giunta per questa opportunità e i tanti giocatori che ho sulla coscienza, che avevano sposato un progetto serio e definito poetico e che adesso faranno magari fatica a trovare squadra. Va ringraziato chi ha capito l’importanza del gesto, anche se mi aspettavo una risposta migliore. Auspicio era che fosse recepito da 2.000 persone, ma in assenza di alternative avrei portato comunque avanti il progetto. Chiaro che essendoci il subentro dell’alternativa era opportuno farsi da parte. Ripartendo dalla Serie D sono stati limitati i danni procurati dalla bizza di una persona che ha stroncato 103 anni di storia. Adesso gli sportivi non hanno più alibi, chi ha iscritto la squadra merita grande rispetto. Non facciamo svanire questa opportunità. Per quanto mi riguarda non farò parte della nuova società, essere il grossetano di riferimento senza avere compiti decisionali, non mi pare opportuno».