GROSSETO – Sulla vicenda Camera di commercio ad intervenire per Grosseto Oggi per la sua identità è Alfredo Veltroni del settore piccola imprenditoria e commercio. «La nostra nota pubblica vuole essere una denuncia ed al tempo stesso un prendere le distanze da ciò che sta accadendo in questi ultimi giorni di luglio nella nostra Provincia. Non è possibile leggere cosa sta accadendo in merito alla elezione del nuovo presidente della Camera di commercio e starsene in silenzio, noi non siamo degli omertosi e sentire ancora oggi parlare di “Santa Alleanza” a Grosseto in Maremma ci fa venire prima i brividi poi ci fa girare altamente le scatole. Noi non ci stiamo».
«E invece eccoci qui, a Grosseto, sprofondati in un collasso generale economico senza proposte, senza aver visto ad oggi realizzata da Camera di commercio alcuna struttura, infrastruttura, azienda speciale per l’erogazione e gestione di servizi, a vedere decidere la possibile nostra speranza di recupero con il solito metodo delle “poltrone” e dei “giochini”. Nulla di personale nei confronti dei due aspiranti e candidati, ma permetteteci di esprimere definitivamente il nostro pensiero e la nostra posizione: la Camera di commercio può essere veramente la “Casa dell’economia locale” e il suo presidente assieme ai propri organismi e alla propria struttura dovrebbe saper garantire professionalmente risultati certi in merito per esempio alla internazionalizzazione o all’innovazione tecnologica, a definitive scelte di rilancio e di recupero della Maremma come l’agroalimentare».
«Si parla quindi di saper riattivare l’economia, il lavoro, l’occupazione locale della nostra Maremma quella non degli slogan ma quella quotidiana di un territorio aspro, duro, isolato ma con grandi potenziali da troppo tempo lasciati gestire da troppi “impreparati” raccomandati. Noi non ci stiamo a fare gli spettatori compiacenti ne ci vogliamo rendere complici di un sistema che legittima non il metodo dei requisiti professionali e di merito ma il sistema di un obbligato passaggio di testimone tra “fiduciari” di un gruppo che tra l’altro non riesce nemmeno a fare lobby. A questo punto auspichiamo che Coldiretti, Assindustria e il sistema creditizio si chiamino fuori del tutto».