di Barbara Farnetani
GROSSETO – Fumata nera oggi per l’elezione del nuovo presidente della Camera di commercio. Dopo una lunga riunione e una votazione con voto segreto il risultato è stato di dieci voti per Carla Palmieri presidente di Confcommercio e vicepresidente della Camera di commercio e otto per Riccardo Breda presidente di Cna, i due candidati alla presidenza.
A 60 giorni dalle dimissioni di Giovanni Lamioni, come prevede la legge, il consiglio della Camera di commercio è tornato a riunirsi, per eleggere il nuovo presidente. Ma, a differenza di quanto avvenuto in passato, le differenze, le spaccature e le logiche di bandiera hanno avuto la meglio. Nelle scorse elezioni, dopo una opera di sintesi, si era giunti ad un unico candidato, eletto per acclamazione. Quando fu eletto Lamioni per la prima volta, ad esempio, in lizza c’era anche Gabriele Fusini, che fece un passo indietro, riuscendo così a far sedere tutte le associazioni di categoria ad un tavolo e trovando un nome su cui convergere.
Questa volta l’accordo non c’è stato, e ciascuno è andato per conto proprio, con una spaccatura che ha seguito più le logiche di appartenenza politica che non un interesse superiore delle imprese. È la fine di un periodo storico in cui la Camera di commercio si è autodeterminata, aldilà del referente politico con cui si trovava a interfacciarsi.
Come avveniva più di dieci anni fa, prima di una nuova fase che portò alla nascita della Santa Alleanza prima e di Impresa insieme, un modello che poi fu ripreso anche a livello nazionale con rete imprese Italia.
Questa mattina in un solo colpo tutto questo è stato spazzato via. Due le votazioni effettuate, ma in entrambi i casi non si è raggiunto il quorum di 16 voti, una maggioranza qualificata dei 3/4 che si calcola sugli aventi diritto, che sono 23. Due non erano presenti, il presidente Conferescenti Ferruccio Lucheroni, che è ancora in ospedale, e Mario Salvestroni presidente della delegazione grossetana di Confindustria Toscana sud. E tre le schede bianche che si vedrà verso dove andranno.
Adesso ci sono 15 giorni di tempo per trovare un accordo e per tornare al voto. Se l’accordo non ci sarà si tornerà con i due candidati già espressi e a quel punto non sarà più necessaria una maggioranza qualificata quella che servirà per essere eletti, ma basteranno 12 voti.
Quello che però emergerà sarà una Camera di commercio divisa in due, e che affronterà, così spaccata, la fusione con Livorno, che è ormai definitiva: le incertezze erano infatti legate al fatto che serviva un totale di 80 mila imprese mentre i due enti camerali di Grosseto e Livorno ne portavano in dote solo 78 mila. Il numero è però stato abbassato per decreto a 70 mila e dunque nel giro di due anni la fusione sarà realtà.