ORBETELLO – «L’obiettivo, arrivati a questo punto, è che il fenomeno anossico non si trasferisca a ponente, visto e considerato che al momento le acque sono convogliate in quella direzione. Per fare questo è stato tempestivamente programmato una serie di interventi di insufflazione di ossigeno nei punti critici tramite i battelli a disposizione». Lo afferma l’amministrazione comunale di Orbetello dopo la riunione di stamani del comitato scientifico in merito alla moria di pesci in Laguna.
Il sindaco Monica Paffetti sta predisponendo un’ordinanza urgente per consentire gli interventi in stato di emergenza e in accordo con l’assessore regionale all’ambiente e al presidente della Provincia, presenterà alla Regione la richiesta volta all’ottenimento dello stato di calamità naturale.
Da parte sua l’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, ha assicurato che porterà la richiesta del Comune in approvazione nella prima Giunta regionale utile, così da trasmetterla nei tempi più brevi al Ministero dell’agricoltura per l’approvazione.
Il presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati Luca Sani, da parte sua, afferma: «La questione dell’efficace gestione della laguna di Orbetello deve trovare una soluzione definitiva per evitare di dover rincorrere gli eventi oramai ricorrenti causati da fenomeni meteorologici estremi. La richiesta del riconoscimento dello stato di calamità è una soluzione tampone, ma è evidente che rimane il problema di avere un modello gestionale della laguna che abbia risorse e mezzi adeguati a gestire un ecosistema ambientale tanto complesso. Della laguna di Orbetello mi sono già più volte occupato, presentando una proposta di legge che prevede la costituzione di ente gestore con l’apporto di Stato, Regione e Comune, che sia in grado di intervenire in via preventiva. Se c’è la volontà politica, quindi, si può dare soluzione al problema. Intanto è opportuno intervenire con tempestività, facendo affidamento anche sulle risorse specifiche aggiunte al fondo di solidarietà per la pesca e l’acquacoltura, stanziate su un emendamento che ho a suo tempo presentato».