ORBETELLO – Un lavoro fatto di corpi, spazi e luci che sorprenderà lo spettatore. “Esposta” della Compagnia di danza Atacama è il secondo spettacolo della prima edizione di Kontemporanea, il festival di danza di Orbetello ideato da Con.Cor.D.A (Consorzio Coreografi Danza d’Autore) in collaborazione con il Comune di Orbetello e la direzione artistica di Marcello Valassina.
Lo spettacolo che andrà in scena giovedì 23 luglio alle 21.30 in iazza Giovanni Paolo II ad Orbetello (ingresso libero) è una co-produzione CORE con ideazione, coreografia e regia di Patrizia Cavola in collaborazione con Ivan Truol.
Ispirato al tema della forza e la fragilità, è un lavoro che parla di coraggio e di paura come stati legati e coesistenti. Lo sguardo è rivolto al femminile. L’indagine si concentra sullo svelamento spirituale che diventa ricerca performativa sul corpo eroico femminile, nudo nella propria esposizione, senza pelle né difese, in una commistione di poesia del movimento ed elementi di visionarietà pittorica. C’è qualcosa di meraviglioso, commovente, speciale nell’essere disposti a rivelarsi senza protezioni, barriere, maschere, in quello stato di fragilità che acquista in tal modo una forza senza uguali. “Esposta” è un progetto si è avvalso della collaborazione del compositore Sergio De Vito per la creazione originale della colonna sonora fatta di musiche, sonorizzazioni, silenzi, voci e di altre collaborazioni con Danila Blasi per il disegno luci, con Mariella Visalli per i costumi e con Patrizia Hartman per il lavoro sulla voce e la parola.
Kontemporanea prosegue con l’ultimo spettacolo in cartellone “Amore Amaro” la Compagnia Francesca Selva (24 luglio). Una co-produzione Theatre du Centre Festival Avignon OFF con le coreografie di Francesca Selva, ispirata alla tragedia di William Shakespeare “Romeo e Giulietta”. Uno spettacolo che irrompendo nel testo del capolavoro romantico per eccellenza, ne suggerisce un finale inaspettato. Come sarebbe stata la vita di Romeo e Giulietta se il loro amore avesse avuto un lieto fine? In “Amore Amaro” la risposta è nella paura della fine che diventa essa stessa fine. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero