FOLLONICA – Supponiamo per un momento che “Scarlino Energia” avesse presentato un nuovo, avvincente progetto. Sarebbe interessante approfondirlo, confrontarsi, capire le reciproche ragioni. Invece no, abbiamo di fronte il solito vecchio, diseconomico, inutile impianto. Comunque lo si discuta, non quadra». E’ questa la presa di posizione di Gente di Follonica.
«Se il metodo ed il percorso autorizzativo è stato giudicato insufficiente, tale continua ad essere: così si sprecano i soldi pubblici – aggiungono -. Supponiamo che l’impianto sia un termovalorizzatore (brucia e produce energia): sarebbe una bugia, non produce energia perché così non è progettato, né così è funzionante. Dunque, quale recupero e “valorizzazione” del rifiuto ci sarebbe?»
«Supponiamo l’impianto sia valido: perché altrettanto non lo pensano altri investitori cui è stato chiesto di entrarvi, da “Scarlino Energia” e, in altra forma, dalla Regione – precisano -. Perché nessuno risponde alla domanda come mai l’inceneritore si sia fermato ogni tre giorni? Ed ogni volta che riparte, il picco di inquinamento è elevato e sarebbe fuori norma».
«La procedura in corso di autorizzazione è condotta dagli stessi tecnici e con gli stessi metodi messi in discussione dal Consiglio di Stato: dove sono dunque lo stato di diritto, la correttezza amministrativa, la serietà, l’interesse pubblico? – concludono da Gente di Follonica – Il risultato molto probabile sarà l’ennesima, inevitabile serie di ricorsi».