ROCCALBEGNA – Mentre altri pittori suoi contemporanei, come Simone Martini, Lippo Lemmi, Segna di Bonaventura e il fratello maggiore Pietro Lorenzetti, si spostavano per prestare la loro preziosa attività nei grandi centri della Tuscia, dell’Umbria ed alla corte dei papi in Avignone, Ambrogio Lorenzetti prestava la sua grande opera lungo le principali vie di collegamento dell’area senese.
Percorsi pieni di vita: pellegrini che si recavano a Roma, centro della cristianità, pastori che guidavano le greggi ai pascoli della verde Maremma, trasportatori del sale lungo l’antica via del sale verso Siena e la Val di Chiana, commercianti dei metalli lungo la via che si snodava nel percorso che da Siena s’inerpicava verso l’alta valle del Merse, ricca di forni fusori dei metalli e poi verso le Colline Metallifere che facevano da corona alla città di Massa detta “dei metalli”.
Le vie di Ambrogio rimangono tracciate tra Asciano, Serre, Montenero d’Orcia e Roccalbegna, mentre più a nord lo sono tra la pieve di Montesiepi e l’odierna Massa Marittima. In queste località egli dipinse trittici, affreschi, pale d’altare ed un maestoso crocifisso.
Il progetto “Le vie d’Ambrogio”, che nasce dall’associazione BCP Progetti con il contributo e la collaborazione dei Comuni di Roccalbegna e Massa Marittima e l’associazione Cella Sancti Miniati, sarà inaugurato il prossimo 1 agosto a Roccalbegna presso il Centro Visite Casa Roccalbegna. L’esposizione è la seconda “tappa” di un itinerario lorenzettiano iniziato a Massa Marittima lo scorso ottobre, con la mostra “La colomba ritrovata”, relativa alla Maestà dipinta da Ambrogio Lorenzetti e conservata al Complesso museale di San Pietro all’Orto.