GROSSETO – «Il 28 aprile, il Senato ha votato il disegno di legge delega, detto “Madia”, che contiene norme per razionalizzare la Pubblica Amministrazione. Tra le varie misure, anche il riordino o la soppressione del Corpo forestale dello Stato, con assorbimento in un’altra forza di Polizia.. Si è deciso di procedere alla soppressione della sola Forestale, in quanto conta solo 8mila unità, su un totale di circa trecentomila agenti di polizia dell’amministrazione statale». Così il presidente di Italia Nostra Michele Scola interviene contro la possibile soppressione della Forestale.
«Questa soluzione non comporta alcun risparmio significativo, anzi potrebbe anche rivelarsi in perdita. Se questo disegno di legge passasse anche alla Camera, la Forestale rischia quasi certamente di essere soppressa dai successivi decreti legislativi del Governo – aggiunge Michele Scola -. Rischiano di non essere più garantite a pieno le funzioni che attualmente svolge. Il progetto per la soppressione della Forestale, letto assieme ad altri atteggiamenti governativi e parlamentari di scarsa attenzione alla tutela dell’ambiente, lascia sospettare una linea politica ben precisa, mirata ad un indebolimento generale della sicurezza ambientale».
«La Forestale inoltre, con i suoi 800 comandi-stazione sparsi nel territorio montano e rurale, è l’ultimo presidio di legalità in un settore, quello ambientale, sempre più flagellato da discariche, dissesto idrogeologico, incendi e speculazione edilizia – prosegue Scola -. I ministri ed i parlamentari non hanno voluto ascoltare il coro di tutto il mondo dell’associazionismo ambientale che ha manifestato congiuntamente il proprio unanime disaccordo a questo progetto pericoloso. Purtroppo adesso, dopo il passaggio al Senato, il triste scenario appare sempre più concreto».
«Italia Nostra chiede di non sopprimere il Corpo forestale dello Stato, unendosi al coro di tutte le più importanti associazioni di difesa dell’ambiente (Greenpeace, WWF, Lipu, LAV, Legambiente, FAI, ecc..), di Libera, dei grandi nomi contro la criminalità organizzata, come Roberto Saviano e Don Ciotti, dei più alti magistrati antimafia, e agli esponenti del mondo politico bipartisan – precisa ancora Scola -. La Forestale difende da 2 secoli le nostre montagne, i boschi, gli ecosistemi e il paesaggio della nostra nazione».
«A nostro parere, è indispensabile che il Corpo forestale dello Stato sia invece ulteriormente potenziato con nuove risorse e nuove funzioni, continuando ad operare sotto le dirette dipendenze del Ministero delle Politiche Agricole o, meglio ancora, del Ministero dell’Ambiente. È preoccupante che questa soppressione, come dice esplicitamente la riforma Madia, avvenga per risparmiare una cifra netta che alcuni esperti hanno stimato in soli 2 milioni di euro. Una cifra ben maggiore potrebbe essere razionalizzata accorpando al Corpo forestale dello Stato gli attuali 5 corpi forestali delle regioni autonome e le polizie provinciali, per ottenere una più grande ed efficace polizia ambientale, e affidando ai funzionari della Forestale la direzione dei parchi nazionali, come avveniva un tempo, quando erano ancora gestiti e tutelati con efficienza.
Auspichiamo che ci sia un ripensamento del Governo. È politicamente grave, in questo momento storico, infliggere questa ferita mortale alla politica ambientale del nostro paese. Secondo il rapporto Eurispes 2013 la Forestale, pur rappresentando solo il 2% di tutte le forze di polizia, ed essendo spesso sconosciuta nelle grandi città, ha tuttavia guadagnato la maggiore fiducia degli italiani, superando i “colossi” dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Invitiamo quindi il Governo a riflettere sulla negativa caduta di immagine che potrebbe derivargli dalla sua soppressione – conclude Scola -. Facciamo appello al Parlamento affinché alzi la loro voce a difesa del Corpo forestale dello Stato».