AREZZO – Si è tenuta oggi pomeriggio la prima assemblea generale di Confindustria Toscana Sud, all’interno del centro congressi e fiere di Arezzo. Le tre delegazioni di Siena, Arezzo e Grosseto si sono riunite per la prima volta, dopo la fusione, per presentare i bilanci e fare il punto di quanto fatto sino ad ora. Presente tra i relatori anche il presidente della delegazione di Grosseto, Mario Salvestroni che ha concentrato il proprio intervento sull’elevata fiscalità a cui sono sottoposti gli imprenditori italiani.
«L’imposizione fiscale, in Italia, ha raggiunto un livello al di sopra della ragionevolezza – commenta Mario Salvestroni, presidente della delegazione grossetana di Confindustria Toscana Sud -. Questo rappresenta un laccio insopportabile, un ostacolo allo sviluppo economico. Oggi per gli imprenditori è difficile anche solo conoscere il livello di tassazione che devono pagare. La Banca Mondiale ha valutato il Total Tax Rate italiano ben oltre il 65%, tenendo conto oltretutto dei settori produttivi a tassazione agevolata. Pertanto questo dato non è completamente rappresentativo. Oggi molte imprese subiscono un’imposizione fiscale superiore al 90%, e questo crea un ostacolo insormontabile allo sviluppo economico».
«L’unico risultato ottenuto – conclude Salvestroni – è stato quello di proteggere il gettito fiscale, mentre nessuna attenzione si è prestata alla conservazione dei beni economici. Nonostante siano aumentati sia la pressione fiscale che il gettito fiscale, la spesa dello Stato ha continuato a salire fino a 127 miliardi in due anni. Siamo giunti ben oltre la curva di accettazione al disopra della quale aumentando ulteriormente l’aliquota cala il gettito, ottenendo alla fine un effetto contrario a quello ricercato».
Tutti i numeri di Confindustria Toscana Sud – Confindustria Toscana Sud rappresenta, oggi, oltre 1500 aziende che danno lavoro e reddito a oltre 40mila collaboratori e contribuiscono alla crescita di un territorio pari ad oltre metà della regione. Ha un tessuto industriale vario e diversificato, con molte eccellenze e diversi distretti d’importanza nazionale che hanno ancora forti potenziali di crescita. Con oltre ventuno miliardi di euro Arezzo Grosseto e Siena contribuiscono per oltre il 20% al Prodotto interno lordo regionale e al valore aggiunto industriale e dei servizi, quasi al 23% delle costruzioni.
Toscana Sud contribuisce, inoltre, all’export regionale per oltre il 25%, con circa 8 miliardi di euro ed una crescita, rispetto al 2013, del 6,3% al netto dell’andamento negativo del settore orafo. Determinante, in questo settore, il ruolo trainante ricoperto dalle delegazione senese (che coinvolge 400 aziende e circa 13500 operatori): in primis il vino del Chianti (che nel 2014 ha fatto segnare un +25,9%), seguito da vicino dal settore farmaceutico (+20,6%), e dal comparto dei mobili di Poggibonsi e Sinalunga (+20,7%).
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La relazione del presidente Andrea Fabianelli – Leggi la Relazione