FOLLONICA – «C’è una volontà politica distorta che tenta di restringere e limitare i tempi dell’iter per non consentire una discussione aperta e democratica quale la legislazione prevede». Lo afferma Rifondazione comunista in merito al procedimento di VIA – AIA per l’inceneritore di Scarlino Energia.
Per quanto riguarda l’inchiesta pubblica Rifondazione afferma che «La situazione si è incancrenita nella seconda seduta dell’11 luglio dove si pretendeva che i cittadini fossero a perfetta conoscenza degli elaborati tecnici discussi due giorni prima nella Conferenza dei Servizi e riportati sul sito della Regione il giorno successivo, cioè solamente 24 ore prima della inchiesta pubblica. Non solo, ma alcuni documenti esaminati nella Conferenza di Servizi, non sono stati forniti ma solamente pubblicati sul sito della Regione il giorno successivo».
«Questa situazione, insostenibile e ridicola, ha portato successivamente alle dimissioni dell’ingegner Rabitti, commissario individuato dalle amministrazioni di Follonica e Scarlino a rappresentarle in sede di inchiesta pubblica, non avendo potuto visionare e valutare le argomentazioni presentate in sede di Conferenza dei Servizi – prosegue il circolo di Follonica di Rifondazione Comunista -. Ancora una volta ci sembra che l’arroganza e la mancanza di democrazia alberghi nella gestione regionale, espressione del PD, che finge di coinvolgere nelle scelte i cittadini ma li deride e li ignora. Questo comportamento lascia intravvedere che le scelte già sono state fatte indipendentemente da ciò che i cittadini ritengono utile e giusto, scelte quindi volte a favorire l’imprenditoria privata a scapito della salute e della salvaguardia ambientale».