GROSSETO – «La riforma degli appalti attualmente all’esame del Parlamento dev’essere l’occasione per eliminare discriminazioni e storture che da anni colpiscono le piccole imprese». A parlare è Renzo Alessandri direttore Cna Grosseto
«Il primo ineludibile intervento è una nuova e più incisiva regolamentazione che favorisca la suddivisione in lotti dei maxi-appalti, rafforzando il principio fondamentale dell’accesso agli appalti pubblici delle piccole imprese – chiede Alessandri -. Nonostante le raccomandazioni dell’Europa, e le continue richieste avanzate dalle associazioni di rappresentanza delle piccole imprese, l’Italia continua a muoversi in controtendenza».
«La stessa ANAC (l’Autorità nazionale anticorruzione), nella propria relazione annuale, scrive che “il contesto generale seguita a non essere favorevole alla partecipazione delle micro e piccole imprese”. Una situazione insostenibile che, se non dovesse essere rimossa, condannerebbe la piccola dimensione d’impresa alla subalternità e al perenne lavoro in subappalto – si legge nella nota di Cna -. Altro aspetto importante, sottovalutato nella Delega, è quello delle aggregazioni fra imprese. Pur essendo esplicitamente richiamata nello “Statuto delle imprese”, la necessità di semplificare l’accesso agli appalti per le aggregazioni tra micro, piccole e medie imprese, non è ripresa nel disegno di legge delega che trascura proprio il richiamo a quelle forme aggregate che, molto spesso, rappresentano l’unico strumento di partecipazione agli appalti per le imprese di minori dimensioni».
«La CNA di Grosseto, pertanto, invita i parlamentari locali a farsi carico del problema – chiede Alessandri -. Il nostro territorio, infatti, è caratterizzato da una massiccia presenza di micro imprese che, solo aggregandosi, hanno potuto partecipare a gare di appalto che continuano ad avere dimensioni consistenti. La suddivisione dei maxi lotti e la possibilità di aggregazione costituiscono quindi, per le imprese locali, le uniche possibilità di crescita e di qualificazione».