di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – E’ appena nata e come accade per i bambini, occorrono le prime cure. Nel caso dell’Associazione Calcio Grosseto le prime cure sono rappresentate dai soldi da investire. Stamani il sindaco Emilio Bonifazi e la giunta comunale hanno depositato dal notaio Giorgetti gli atti per costituire l’A.C. Grosseto, adesso però, occorre far camminare la creatura. Impresa non delle più semplici, anche perché la data del 24 luglio è dietro l’angolo e di soldi ne servono un bel po’ per partecipare alla Serie D, circa un milione di euro che si dimezzano qualora ci sia da affrontare l’Eccellenza.
«Abbiamo creato la società, adesso facciamo appello a tutti gli appassionati. Se il calcio a Grosseto esisterà sarà merito o colpa loro. Il comune non può metterci i soldi, quello che possiamo fare è mettere a disposizione gli impianti». Così il sindaco Emilio Bonifazi ha riassunto la situazione, in una conferenza alla quale hanno partecipato gli assessori Emanuel Cerciello, Antonella Goretti, Paolo Borghi, Giuseppe Monaci, Luca Ceccarelli e Arsenio Carosi. Assenti Giancarlo Tei, per motivi personali, e Giovanna Stellini, in ferie. Presente anche Stefano Osti (nella foto sotto), in qualità di consulente gratuito. «Dobbiamo ringraziarlo – ha aggiunto Bonifazi -, in quanto si è messo a disposizione aiutandoci in questa fase».
Resta oggettivo che la situazione non sia delle migliori. Allo stato attuale l’iscrizione alla Serie D appare come un lontano miraggio, per l’Eccellenza, invece, occorre una vera corsa contro il tempo con un salvataggio in extremis. E allora, che fine farà il calcio a Grosseto? E i colori biancorossi in quali categorie scenderanno in campo? L’ipotesi forse più concreta riguarda il campionato di Promozione, ma è ancora presto per tirare le somme che, solo dopo le 12 del 24 luglio, decreteranno il destino del calcio grossetano. Intanto proseguono gli incontri in municipio con il coinvolgimento degli imprenditori locali. «Al momento gli unici soldi certi li abbiamo messi noi – ha concluso Bonifazi – con la quota simbolica di 200 euro a testa. Ora si facciano avanti gli appassionati, per aumentare il capitale della società. Chi è venuto da fuori non ha dato le necessarie garanzie. Nuccilli ci ha contattato prima del 30 giugno, ma doveva trattare con Camilli, poi è sparito. Altri come Caiata e Furore non sono andati avanti».
«Siamo disponibili ad incontrare tutti, ma ad oggi la situazione è questa – ha precisato il vicesindaco Paolo Borghi -. Abbiamo creato la macchina, ora tutti gli appassionati diano dimostrazione di attaccamento. Può darsi che come risposta la città ci dica che a Grosseto il calcio non interessa.».