AMIATA – «“Scoprire l’acqua calda” è un modo di dire che fa venire subito alla mente l’ovvietà o la banalità di un argomento. “Far sparire l’acqua”, invece, non è un modo di dire, ma un fatto di un’impensabile gravità e drammaticità che come tale dovrebbe far indignare ogni cittadino. Non solo perché una cannella d’acqua corrente in un punto qualsiasi di un paese o di una strada di campagna rappresenta una conquista della civiltà, ma soprattutto perché è oggi il simbolo di vita e di rilancio di un territorio che ha bisogno di turismo e che da questo trae beneficio». Così il Movimento 5 Stelle interviene nuovamente sulla vicenda che riguarda la chiusura delle fontanelle dell’acqua sull’Amiata.
«Siamo intervenuti nei giorni scorsi con comunicati stampa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla chiusura di molte fontanelle nei paesi dell’Amiata. Un dovere civico prima che denuncia politica, preme tornare in argomento perché non va taciuto un fatto gravissimo che è sotto gli occhi di tutti e forse percepito come se ciò fosse ordinaria manutenzione di una strada – aggiungono i pentastellati -. Insistiamo nel tornare in argomento perché la popolazione prenda coscienza dell’offesa alla storia, dell’alienazione di un patrimonio comune di straordinaria e fondamentale importanza: l’acqua pubblica».
«Chi fin d’ora ha fatto scelte affrettate non sarebbe cosa disonorevole tornasse sui suoi passi e invertisse la rotta riaffermando il valore della fontana pubblica e ricercando soluzioni che valorizzino e non svendano un bene così tanto prezioso che nell’Amiata trova la sua più peculiare ricchezza e abbondanza.
Il 26 maggio 1896 venne discussa al tribunale di Grosseto la causa che la popolazione di Casteldelpiano intentò contro il Comune di Grosseto perché in seguito alla realizzazione dell’acquedotto si sentiva illegittimamente defraudata di una sorgente fondamentale per l’economia agricola del paese – concludono -. Oggi si auspica un altrettanto reattivo moto di protesta contro un atto di barbarie che impoverisce la comunità e fa arretrare a livelli fino a poco fa impensabili».