GROSSETO – Un capitolato di 260 Milioni di euro, che – incurante dei fallimenti registrati – ha per oggetto la piattaforma già esistente e si basa sull’attuale impianto normativo. Queste le principali preoccupazioni di Rete Imprese Italia, che Rete Imprese Grosseto condivide e rilancia, rispetto al bando di pre qualifica Sistri appena pubblicato da Consip.
«Abbiamo sostenuto per mesi che se non si fosse intervenuti per tempo sulla normativa rimuovendo tutte le numerose e contraddittorie norme del Sistri, il nuovo bando non sarebbe stato che una brutta replica del precedente sistema – spiegano Carla Palmieri e Renzo Alessandri, rispettivamente presidente e direttore di Rete Imprese Italia -. Le preoccupazioni manifestate da Rete Imprese, purtroppo, sembrano tutte confermate da una prima lettura del bando: costi ancora insostenibili per le imprese a cui si accompagnano (repetita iuvant) tecnologie obsolete e probabilmente malfunzionanti».
«L’unica “concessione” ottenuta, un impegno generico (in un futuro imprecisato) sulla sua evoluzione secondo criteri non meglio definiti e che nemmeno rispecchiano gli aspetti positivi messi in consultazione – vedi il superamento dei dispositivi hardware del Sistri (chiavette e black box) – è stata accompagnata da due certezze: una tempistica che lascia intravedere una gara per “pochi” e la consapevolezza che le imprese interessate, ancora per molto tempo, potrebbero essere costrette a misurarsi con l’attuale Sistri e soprattutto con i suoi costi – aggiungono -. E tutte le rassicurazioni ricevute sul superamento del Sistri e sulla realizzazione di un progetto nuovo in grado di tracciare i rifiuti in maniera efficace ed efficiente? Sciolte come neve al sole; di tutto questo, infatti, nella gara non si vede traccia. La via che è stata intrapresa, di conseguenza, non solo è inaccettabile ma è anche fortemente pericolosa (per la competitività delle nostre imprese e per la stessa tutela dell’ambiente)».
«Ancor più inaccettabile il riferimento relativo al recepimento delle indicazioni emerse dalla consultazione pubblica indetta da Consip nello scorso mese di aprile e rivolta alle organizzazioni rappresentative delle categorie di soggetti utenti del Sistri – precisano -. Le indicazioni più volte espresse e contenute nei documenti ufficiali presentati, infatti, tracciavano ben altro percorso».
«Tutto ciò premesso, Rete Imprese chiede al governo di far chiarezza sulle scelte che si andranno a prendere su un tema tanto delicato, considerando che anche i recenti interventi Parlamentari e, in particolare, gli impegni contenuti nella risoluzione a prima firma dell’On.le Carrescia, andavano in una diversa direzione».