di Sabino Zuppa
ORBETELLO – Nuove idee e nuovi spunti per rilanciare l’economia sul territorio orbetellano, sfruttando in particolare le potenzialità della Laguna di Orbetello. Di questo si discuterà sabato prossimo 11 luglio in un convegno organizzato dall’associazione Obiettivo Comune per Orbetello che si svolgerà alle ore 18 presso la sala San Antonio in via Dante Alighieri.
Nell’occasione i riflettori saranno puntati su un progetto, tanto originale quanto potenzialmente utile, che riguarderebbe la creazione di un porticciolo turistico sul lungolago di ponente ad Orbetello: una serie di ben 7 pontili che potranno accogliere diverse centinaia di imbarcazioni fino ad 8 metri di lunghezza che potrebbero essere collocati proprio davanti ai parcheggi sulla Laguna, in una posizione di lancio verso l’uscita a mare di Santa Liberata.
Lo studio relativo al progetto sarà presentato nell’occasione dall’architetto grossetano Daniele Fanteria, il cui intervento tecnico sarà seguito dalle preziose apparizioni del rappresentante della Guardia Costiera, Ivan Poccia, e degli assessori della giunta lagunare, Mario Chiavetta e Roberto Miralli. L’idea rappresenta una sfida che, se portata a buon fine, potrebbe portare anche alla creazione di nuovi posti di lavori sfruttando il settore della nautica da diporto, legato a doppio filo con quel turismo che è l’elemento portante dell’economia del territorio lagunare.
Un obiettivo importante per la creazione di un qualcosa che possa dare nuova occupazione proprio ai giovani, quello prefissosi dalla neo formazione civica orbetellana, che verrebbe perseguito nella più totale tutela dell’ambiente: le barche potrebbero transitare all’interno della Laguna solo sfruttando un motore ausiliario elettrico, seguendo un canale secolare già esistente all’interno dello stagno di Ponente, in maniera da non creare il minimo intralcio all’attività dei pescatori della Laguna.
Dunque tutto in maniera ecologicamente compatibile, in perfetta armonia con le nuove dinamiche relative al metodo Lenzi del WWF che prevede proprio il passaggio di imbarcazioni che smuovono i sedimenti per non far proliferare le alghe.