FOLLONICA – “Nei terreni del CNR – S. Paolina di Follonica c’è la più grande collezione mondiale di varietà di piante di olivo, che ha abbondantemente superato quella di Marrakech in Marocco”. L’affermazione è di Fabio Migliacci, studioso della biodiversità del Cnr di Firenze, presente all’interessante seminario che si è svolto nel restaurato podere adiacente alla vecchia Aurelia. Uno splendido casale ottocentesco che la pioniera famiglia Bicocchi mise a disposizione e poi cedette (nel 1980) al Cnr diretto allora da Giovanni Scaramuzzi.
Oggi, grazie ai responsabili e collaboratori locali, Claudio Cantini, Alessandra Betti e Andrea Caturelli, del nuovo direttore centrale Mauro Centritto, rappresenta uno dei tesori di cui Follonica può vantarsi. “Sono state messe a dimora 1600 piante con ben 916 diversi tipi di olivo – confermano Cantini e Centritto – che saranno curati, protetti e studiati localmente e globalmente come l’agricoltura oggi impone”.