MANCIANO – Prosegue il dibattito sulle misure per contrastare il fenomeno degli attacchi alle greggi. Il sindaco di Manciano Marco Galli chiede certezze ed esprime preoccupazione la situazione del settore pastorizia che sta vivendo una crisi difficile, mentre Legambiente rilancia con l’introduzione di cani pastore e contro gli abbattimenti dei lupi.
«E’ arrivato il momento di scegliere – spiega il sindaco Galli – di fare scelte coraggiose e decidere chi salvare, i lupi o la pastorizia? Il nostro territorio non si può più permettere di essere messo in ginocchio da stragi annunciate come queste. E’ arrivato il momento di reagire, di fare battaglie civili a fianco dei pastori, di sostenere la linea dura contro gli attacchi agli ovini. La pastorizia, solo nel nostro comune – aggiunge il sindaco – dà lavoro a più di 100 persone a tempo indeterminato, per non parlare di tutto l’indotto».
«Una miniera preziosa a livello economico che rischia di essere distrutta, giorno dopo giorno, anzi notte dopo notte, dall’immobilismo e dall’assenza di una strategia condivisa. Tutta la nostra amministrazione comunale è vicina a tutti quei pastori vittime degli attacchi alle proprie aziende ovine e che per questo motivo vivono ogni giorno nell’incubo di perdere lavoro. Lavoreremo per fare l’interesse di questa città e di tutto il territorio”.
Anche Legambiente si unisce alla richiesta di aiuto a favore degli allevatori fatta in primo luogo alle istituzioni, affinché non vengano abbandonati a sé stessi ma anzi sostenuti e aiutati. Oltre a questo per ridurre il fenomeno delle predazioni bisogna ridurre anche il randagismo canino, e utilizzare allo stesso tempo in maniera corretta (con tanto di controllo e approvazione dei tecnici competenti) le misure di prevenzione come recinzioni e cani da guardianìa.
“Il Piano sul randagismo rappresenta un’efficace linea guida per ridurre il fenomeno del randagismo nella nostra provincia. Riducendo il numero dei cani abbandonati e vaganti – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – si riduce anche il numero di predazioni, visto che spesso e volentieri non sono causate dal lupo ma da cani randagi o inselvatichiti che utilizzano metodi e atteggiamenti diversi dall’animale protetto (attacchi diurni, uccisione di numerosi capi, ecc.). Bisogna combattere il randagismo favorendo anche l’adozione dei cani con una campagna significativa contro l’abbandono e la sterilizzazione. Allo stesso tempo gli allevatori devono però utilizzare cani da guardianìa e recinzioni installate e approvate dai tecnici competenti, per difendere il proprio gregge”.