di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Un viaggio della speranza che di speranza non ne porta. Si chiude così la giornata dei lavoratori di Eurovinil, una delle più nere anche per la comunità grossetana. La storica azienda va inesorabilmente verso la chiusura, il messaggio lanciato dai vertici dalla Survitec non pone dubbi interpretativi, con un no secco su tutta la linea.
Sono le 17.30 quando i sindacalisti, di ritorno da Roma, relazionano sull’incontro che si è tenuto al Ministero dello sviluppo economico e al quale hanno partecipato Manuela Gatta del Mise, Michele Beudò per la Regione Toscana, i rappresentanti di Eurovinil Tommaso Canapa e Paolo Ruggiero, accompagnati dai legali, l’assessore comunale Emanuel Cerciello, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Cgil, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le Rsu. Davanti ad un gruppo una ventina di lavoratori dell’Eurovinil, delusi per l’esito negativo della trattativa, è stato Furio Santini della Filctem Cigl a relazionare su quanto accaduto nella giornata romana, ma hanno preso la parola anche Fabio Della Spora della Cisl, Roberto Franceschetti della Uil e il segretario provinciale della Cgil Claudio Renzetti.
«E’ stato un incontro deludente – hanno spiegato ai lavoratori -, l’azienda ha mostrato totale chiusura su tutte le proposte con atteggiamenti a volte inflessibili e provocatori. Avevamo chiesto 6 mesi di contratti di solidarietà, in modo da non perdere il valore occupazionale, far ritirare i licenziamenti e consentire di valutare le manifestazioni di interesse nei confronti dell’Eurovinil. Il Ministero dello sviluppo economico ha contattato quello del lavoro e ci è stato detto che, in merito a questo tipo di soluzione, c’era un’apertura. Purtroppo però, i vertici di Eurovinil-Survitec non sono ritornati sui propri passi, confermando la procedura, già avviata, dei licenziamenti. E’ stato un no assoluto su tutta la linea che denota la volontà di chiudere ogni tipo di contatto con il territorio e con i lavoratori».
E dire che un possibile acquirente sembra esserci, con i sindacati che precisano: «La trattativa è in fase iniziale. C’è un incontro il 9 luglio, forse è quella l’ultima speranza». In realtà sono gli stessi lavoratori a non crederci più: «A quel punto sarà già troppo tardi per noi», commentano. In effetti domani, 2 luglio, scadono gli ammortizzatori sociali, le lettere di licenziamento sono già partite e per almeno una cinquantina di lavoratori ci sarà solo la mobilità, con conseguente addio all’Eurovinil. Per altri 25 dipendenti, invece, resta da valutare la proposta di proseguire con una trasformazione del contratto in un part-time verticale di 6 mesi l’anno. Una proposta che non convince, ma che al momento appare l’unica via percorribile per non perdere definitivamente il posto di lavoro.