GAVORRANO – Il nuovo servizio di asilo nido di Gavorrano non convince tutti i genitori dei bambini del comune. Un gruppo di babbi e mamme ha scritto al sindaco una lettera per mettere in evidenza alcune criticità che riguardano la nuova gestione.
Il comune con un bando ha affidato il servizio alla Cooperativa Cuore, ma i cambiamenti proposti a partire dal nuovo anno scolastico sono stati contestati dai genitori. In particolare a preoccupare di più le famiglie del comune è la questione delle tariffe che secondo i genitori «saranno insostenibili» e «costringeranno le famiglie a mandare i propri figli in altri asili di Scarlino, Follonica e Ribolla».
«La distribuzione delle quote di partecipazione redatta dal Comune – scrivono i genitori – va a gravare principalmente sulle fasce che costituiscono il maggior bacino di utenza del nido (ISEE da 10000 a 20000 euro/ ISEE da 20000 a 30000 euro), e in alcuni casi è addirittura riscontrabile un aumento della retta rispetto alla gestione privata».
«Per di più – aggiungono i genitori – se negli anni passati le famiglie potevano contare sui contributi erogati dalla Regione per i nidi privati accreditati e sui buoni servizio comunali, per il prossimo anno (iscrizioni con scadenza 30 giugno) ad oggi, non c’è certezza alcuna di poterne usufruire. Si sa, le tempistiche sono molto lunghe, ma una famiglia media che voglia impegnasi a mandare il proprio figlio al nido ha necessità di sapere al momento dell’iscrizione se la quota da corrispondere, già in partenza molto alta e non comprensiva del costo della mensa (euro 5,50 a pasto), possa essere o meno soggetta a riduzioni».
Per ovviare a questi inconvenienti i genitori chiedono almeno una diversa modulazione delle tariffe «che tenga maggiormente conto delle reali possibilità delle famiglie».
Sulla questione il sindaco di Gavorrano Elisabetta Iacomelli spiega che «fino all’anno passato il servizio era gestito in forma privata e la criticità maggiore era che la gestione era annuale e non c’era mai la sicurezza che il servizio ripartisse». «Noi abbiamo voluto dare un segnale forte e siamo certi che il progetto educativo e culturale sia molto valido».
«Per quanto riguarda le tariffe – ha aggiunto il sindaco – il comune investirà tutti i fondi regionali che avrà a disposizione per abbattere il loro costo. Purtroppo siamo in un momento di transizione e ancora non sappiamo quanto potremmo destinare, ma il nostro impegno va in questo senso. Anche per la mensa il prossimo anno ridefiniremo i costi visto che ci sarà la gara per il nuovo servizio».
Tra le contestazioni dei genitori anche quella di aver cambiato il nome dell’asilo (da “Il tetto vagabondo” a “Il paese dei balocchi”) e quella di aver riconfermato soltanto uno dei due operatori che svolgeva servizio al nido.