FIRENZE – I termini per la gara per il farmaco antiepatite C scadevano oggi. Due le manifestazioni di interesse da parte di altrettante aziende produttrici. Nei prossimi giorni la Regione valuterà sia il prezzo che la tipologia delle offerte, e anche il profilo legale della questione.
La prima gara indetta da Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) per la fornitura di terapie farmacologiche per l’eradicazione del virus dell’epatite C nella popolazione toscana era andata deserta. Così la Regione Toscana, sentiti il Consiglio Sanitario Regionale e la Commissione Terapeutica Regionale, aveva dato incarico a Estar di riproporre una nuova procedura di gara. Estar aveva reiterato il bando, eliminando questa volta il vincolo della “base d’asta”.
“Prendiamo atto di queste due manifestazioni di interesse – è il commento di Stefania Saccardi, neo-assessore al diritto alla salute – e faremo subito tutti gli approfondimenti necessari per arrivare all’obiettivo che ci siamo posti di garantire il farmaco antiepatite C a tutti i pazienti toscani che ne abbiano necessità. Questo è un tema non più eludibile, che va affrontato con decisione. Anche le notizie che leggiamo oggi sulla stampa (la donna medico che ha fatto causa al ministero e alla Regione Piemonte dopo essere stata costretta a sborsare 134.000 euro per il farmaco antiepatite C per sé e per la figlia, ndr) dimostrano la correttezza delle nostre decisioni e del nostro agire. Non possiamo attendere i ricorsi per dare una risposta a bisogni primari di salute”.