di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – “Camilli se ne va o resta?” La domanda-tormentone dell’estate biancorossa torna puntuale come ogni anno e il Grosseto piomba nuovamente nel limbo delle attese. Attese contro le scadenze, su tutte quella del 30 giugno che pone il primo importante sbarramento: quello della presentazione della domanda di iscrizione. Allo stato attuale la società unionista ha dalla sua parte una situazione economica in regola e questo è un presupposto importante in un’epoca in cui la Lega Pro assomiglia molto ad un “bagno di sangue” per molte piazze gloriose dai conti in rosso. Il punto centrale della questione è quindi il volere dell’uomo, in questo caso Piero Camilli.
Negli ultimi quindici anni il patron del Grifone è sempre stato un uomo solo nelle decisioni, un aspetto che ha consentito di portare in alto il Grosseto, a discapito però di una crescita della piazza, rimasta costantemente in attesa degli eventi e quindi scarsamente propositiva. Gli addii del comandante non si contano più, al pari delle schermaglie con l’amministrazione comunale. Nel mezzo i tifosi, uniti dai colori biancorossi, ma sempre più divisi dalle esternazioni di Camilli con tanto di titoli di coda in dirittura di arrivo.
Il tormentone quindi riparte, tra chi ci ha fatto il callo e non prende sul serio i saluti e chi si dice sicuro che questa volta sarà diverso. Al momento, e a parole, non ci sono dubbi: il futuro del Grosseto sarà senza Camilli e con qualche rischio di troppo all’orizzonte, come il ritorno tra i dilettanti. Nei fatti però, gli intenti sono tutti da verificare. Lo staff societario, a tal proposito, ha già pronta la documentazione necessaria per l’iscrizione nel caso Camilli ci ripensi. E non sarebbe la prima volta.