di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Resta sempre incerto il futuro di Mabro, e non potrebbe essere altrimenti. Dopo l’apertura dell’unica busta, presentata sul bando di cessione dell’azienda formulato dal commissario Paolo Coscione, tutto è tornato nel più totale silenzio, ma alcuni movimenti potrebbero risultare quanto meno da valutare nell’ottica di una ripresa della produzione.
La fabbrica di via Senese è ferma da un anno e mezzo e dalla busta aperta il 18 maggio scorso è saltato fuori solo il nome dell’advisor Hab & Jpr Privee che però ha agito per conto di un cliente non identificato. Una situazione che ancora una volta ha portato ad una fase di stallo: da un lato è stato scongiurato il fallimento, con i dipendenti che restano coperti da cassa integrazione almeno fino a dicembre, dall’altro però c’è un’impossibilità oggettiva di andare a riavviare la produzione in regime di Prodi bis.
L’ipotesi più gettonata, ovvero quella di una proroga del bando, in un primo momento ha preso fortemente campo, ma da indiscrezioni è probabile anche che Coscione decida di farne uno ex novo, ipotesi non da scartare e che servirebbe ad andare ulteriormente incontro all’eventuale acquirente. Una manovra che potrebbe rimettere in gioco anche altre realtà che in passato avevano manifestato interesse per la Mabro.
Tra queste Missardi, con il presidente Massimo Calugi. La società aveva presentato un progetto già a marzo 2014, con Alessandro Calugi e quando il commissario giudiziale era Giampiero Russotto. In quella circostanza l’approccio non andò a buon fine. In questo caso, invece, si tratterebbe di fare delle valutazioni differenti, a distanza di più di un anno la situazione è a tutti gli effetti cambiata e di conseguenza anche il progetto collegato alla Mabro.
Intanto però il board di Missardi ha incontrato i vertici della Regione Toscana per comprendere meglio l’eventuale strada da percorrere. Da indiscrezioni, quello avvenuto venerdì scorso, sarebbe addirittura il secondo incontro effettuato tra la società e le istituzioni. Per questo il commissario straordinario nominato dal ministero dello sviluppo economico Paolo Coscione sembra restare per il momento alla finestra, in attesa che emergano nuovi sviluppi, i più concreti possibile, sulla vicenda Mabro.