GROSSETO – Enrico Rabazzi, presidente della Cia di Grosseto scrive al neo governatore della Toscana Enrico Rossi. Una lettera aperta al riconfermato presidente
Caro Presidente Enrico Rossi colgo pubblicamente l’occasione per rinnovarLe, a nome della Confederazione Italiana Agricoltori di Grosseto l’augurio di buon lavoro nella rinnovata veste di Governatore della nostra Regione, allo stesso tempo approfitto dell’occasione per condividere con il prossimo Governo regionale alcuni temi essenziali per il settore primario.
Se la campagna elettorale appena conclusasi ha decretato vincitori e vinti, purtroppo, nella veste di Presidente Cia Grosseto, devo constatare che il settore primario, spenti i riflettori, risulta l’eterno perdente. Mi riferisco soprattutto alla questione dell’Imu agricola, tanto citata dai candidati prima del 31maggio e oggi improvvisamente scomparsa dal vocabolario dei più, quasi avesse perso motivo di discussione.
Partendo da questa considerazione l’auspico é che l’agricoltura, vera ricchezza del nostro Paese, motore economico per il rilancio del Sistema Italia e settore che può rappresentare un futuro per i giovani, trovi nelle varie agende politiche la collocazione che le compete.
Come Cia, dunque, caldeggiamo che i rinnovati Consigli Regionali di tutto il territorio nazionale vengano formati da persone #agricolturefriendly disponibili ad essere fianco a fianco con chi davvero lavora in agricoltura, per tutelare il settore primario e che, in occasione delle Conferenze Stato-Regioni, facciano sentire il peso e il valore di questo settore apprezzato in tutto il mondo per la sua qualità e per la sua attenzione alla salubrità.
Un’ esigenza questa avvertita anche tra gli agricoltori toscani e ancor di più tra quelli della provincia di Grosseto dove a seguito del nuovo riassetto istituzionale, del riordino delle Provincie e della distanza dal Capoluogo di Regione si teme la marginalizzazione. In una Toscana che eccelle in agricoltura, proprio la nostra Provincia rappresenta la punta di diamante per il numero e la qualità dei prodotti, per il modo in cui ha saputo tutelare il territorio, per il valore che il settore primario e il suo indotto portano all’economia locale.
Per questi motivi, per l’estensione e la particolarità, che a volte diventa fragilità, di questa terra, per la sua storia legata alla ruralità e per l’impegno profuso da tutta la società civile residente in Maremma, nel rispetto di quelle che saranno le scelte della politica, l’auspicio della Cia Grosseto è che a questo territorio venga affidato l’assessorato allo sviluppo agricolo.
Una richiesta, la mia, non dettata dall’opportunismo ma dalla consapevolezza che chi ha già contribuito attivamente a rendere unica l’esperienza dell’agricoltura della Maremma, potrà ora continuare su questa strada e mettere a disposizione la sua esperienza anche per gli altri territori della Toscana.
Una scelta, quella di affidare l’assessorato allo sviluppo agricolo al nostro territorio, tutto sommato anche doverosa a parer mio, dato che proprio in questa terra la ruralità rappresenta, come spesso invocato dall’Unione Europea, un modello di vita alternativo, possibile, gratificante e sostenibile.