di Daniele Reali
GROSSETO – Sono circa diecimila gli abusivi che in provincia di Grosseto operano in nero e senza rispettare le regole. Un fenomeno ormai dilagante che crea danni diretti a più di 3500 imprese artigiane con problemi evidenti soprattutto per il settore del benessere.
Tra gli abusivi infatti, persone che non pagano le tasse e che non hanno autorizzazioni e certificazioni, i più diffusi sono i “finti” parrucchieri e falsi “estetisti”. Spesso prestano il loro servizio a domicilio a prezzi concorrenziali frutto della loro attività abusiva che elude tasse, evita qualsiasi tipo di burocrazia e si basa anche su prodotti di scarsa qualità.
A lanciare l’allarme è la Confartigianato di Grosseto che insieme alle rappresentanze di tutte le province toscane ha deciso di mettere in campo una campagna di sensibilizzazione contro l’abusivismo. “Un abusivo gioca con la tua pelle e i tuoi capelli”, questo lo slogan utilizzato dagli artigiani per ribadire che oltre al danno economico alle imprese per concorrenza sleale e a quello ai cittadini perché gli abusivi sottraggono risorse alla collettività, affidarsi ad un abusivo significa mettere a rischio la propria salute.
«Con questa iniziativa – dice Mauro Ciani, segretario di Confartigianato imprese Grosseto – vogliamo far conoscere ai consumatori a quali rischi vanno incontro, ma vogliamo anche alzare l’attenzione su un fenomeno che non può più essere tollerato. Sul nostro territorio sia gli amministratori che le forze dell’ordine debbano sentirsi ancora di più impegnati nel favorire azioni che contrastino gli abusivi».
«A Prato, per esempio, – racconta Ciani – grazie all’iniziativa di Confartigianato la Guardia di Finanza è riuscita a individuare una estetista abusiva che operava nelle case dei clienti. A questa persona è arrivata una sanzione pesantissima e agli altri abusivi un segnale chiaro».
Le imprese del settore, così come raccontano Alessandro Pareti, della “Pareti & Co”, parrucchiere, e Monica Bicicchi, della “Estetica Club 28”, estetista, soffrono particolarmente le attività degli abusivi. «Noi dobbiamo rispettare norme, fare corsi di aggiornamento, avere certificazioni, pagare le tasse. Gli abusivi non fanno niente di tutto questo e soprattutto dal punto di vista igienico il rischio per i clienti è altissimo. Si va da una “semplice” dermatite o un fungo della pelle a malattie serie come l’aids».
Confartigianato, oltre a questa campagna, promuoverà a breve anche incontri con i consumatori: «C’è bisogno – ha concluso Ciani – che si sappia veramente il danno che si produce scegliendo un abusivo».