di Barbara Farnetani
GROSSETO – L’ha contatta in una chat frequentata da ragazzini minorenni, le ha raccontato le barzellette, fatto battute, l’ha conquistata con la sua simpatia. Solo che lui non era un minorenne, non era, come lei, un ragazzino di 14 anni. Un giovane di 22 anni, residente a Roma, è stato denunciato con l’accusa di adescamento di minore e la polizia postale sta valutando se denunciarlo anche per detenzione di materiale pedopornografico.
L’uomo ha prima carpito la fiducia della ragazzina, una grossetana di 14 anni, poi si è fatto dare il numero di telefono, e ha iniziato a parlarci. Faceva le imitazioni, la faceva ridere. Tra i due si è instaurato un rapporto, anche se telefonico. Ad un certo punto le ha chiesto di scattare foto alle parte intime, e di fare sesso virtuale anche dietro pagamento.
A questo punto la ragazzina si è spaventata, non ha inviato nulla e ne ha parlato con la sorella maggiore. Con i genitori si è rivolta alla polizia postale per la denuncia (nella foto sopra il dirigente Stefano Niccoli). Sono scattate le indagini che hanno portato ad identificare il giovane adescatore, e ad effettuare una perquisizione nella casa che l’uomo ha nel nord Italia e in quella in cui vive a Roma.
Nel computer e sul telefono dell’uomo sarebbe stato ritrovato materiale che confermerebbe quanto raccontato dalla ragazza. Compresi analoghi comportamenti avuti con altri ragazzini. Si tratta del terzo caso di adescamento on line di minori dall’inizio dell’anno a Grosseto. Nonostante gli incontri che da mesi la polizia promuove nelle scuole troppo spesso i ragazzini hanno comportamenti incauti dando confidenza a sconosciuti incontrati in rete.