GROSSETO – «Il nodo della gestione dei rifiuti resta irrisolto. E le economie di scala e la razionalizzazione che avrebbero dovuto rappresentare i vantaggi tangibili del nuovo sistema di gestione, centralizzato per la Toscana del sud, non hanno ancora dato frutti, nonostante siano trascorsi già quindici mesi». Così, dopo le recenti proteste dei sindaci dell’Argentario, anche la delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud torna sull’argomento, ribadendo la posizione peraltro già espressa, solo due mesi fa, dal presidente dell’Associazione, Andrea Fabianelli.
«E’ quanto più necessario – sostiene l’Associazione – rivedere l’organizzazione che il gestore unico propone ai comuni, giacché nella condizione attuale nessun imprenditore può ridurre i costi o migliorare i servizi. Al contrario, senza una revisione del sistema, le tariffe saliranno ancora ben oltre l’incremento medio del 10% registrato tra il 2013 e il 2014, contribuendo ad ampliare quel divario con alcune aree del nord della regione, dove il costo medio dei rifiuti per ogni abitante è inferiore anche del 20% rispetto ai 200 euro annui registrati nella Toscana del sud».
Come già auspicato dal presidente Fabianelli, dunque, il gestore dovrebbe poter realizzare senza gara solo investimenti che garantiscano riduzioni delle bollette. I contribuenti della Toscana del sud pagano già oltre 160 milioni di euro annui: un realistico recupero di efficienza del 5% significherebbe 8 milioni in più nelle tasche di cittadini e imprese.