di Daniele Reali
GROSSETO – I dipendenti della Provincia di Grosseto insieme ai sindacati tornano in piazza per manifestare contro i tagli introdotti prima dalla legge Delrio e poi dalla legge di stabilità.
Una giornata di mobilitazione iniziata prima con l’assemblea dei lavoratori in sala Pegaso a Palazzo Aldobrandeschi e poi proseguita con il corteo per il centor di Grosseto fino a piazza della Vasca di fronte al palazzo del governo. Lì i rappresentanti dei sindacati hanno consegnato un documento al prefetto di Grosseto.
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La situazione preoccupa sopratutto per l’incertezza del momento. «Dobbiamo far capire alla politica e alla regione – ha detto Gianni Baiocco, segretario provinciale della Cgil – che oltre ad essere a rischio l’occupazione sono a rischio anche i servizi per i cittadini. Senza risorse chi ci rimette non è soltanto il dipendente pubblico, ma anche la qualità dei servizi».
Durante la manifestazione sono stati presentati anche i cartelli della campagna #senzaprovince per far capire quali sono i settori che potrebbero essere in difficoltà senza più le province: dall’agricoltura alla legalità dall’ambiente alla cultura. «Dopo l’occupazione del palazzo della Provincia continua la lotta dei lavoratori – ha detto Luciano Biscottini della Cisl Funzione pubblica – perché dobbiamo costringere il governo a cambiare la legge di stabilità. La provincia così come è rischia il dissesto finanziario».
Critiche alla riforma e alla attuale situazione anche da parte di Claudio Renzetti, segretario provinciale della Cgil. «La legge Delrio sta evidenziando tutte quelle crepe che noi avevamo annunciato e in questa fase sta dividendo chi avrà garanzie e andrà in regione e chi invece vedrà il suo posto di lavoro morire per eutanasia perché non ci sono più le risorse».
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