GROSSETO – «Tra le dichiarazioni rese ai giornali da allevatori che subiscono danni da lupo in provincia di Grosseto, troppo spesso ne leggiamo alcune di denuncia dell’inutilità delle recinzioni e dei cani per difendersi dai predatori». A parlare è il WWF che accusa «Secondo costoro, nonostante la loro presenza, i predatori riuscirebbero comunque ad assalire le greggi, uccidendo o ferendo più di una pecora. In realtà le cose non stanno esattamente così: per proteggere le greggi dagli assalti dei predatori servono recinzioni fatte a regola d’arte e cani da guardiania certificati, ben allevati, ed in numero sufficiente. Infatti questi sono rimedi molto efficaci e ormai più che sperimentati in tutta Europa, lì dove esiste questo problema».
«Un tempo alcuni di questi metodi erano ampiamente diffusi in Maremma. Non a caso la razza di pastore più efficiente e nota, il Pastore maremmano abruzzese, prende il suo nome proprio da questa terra – precisa il WWF -. Con la quasi scomparsa del lupo l’abitudine alla protezione delle greggi era cessata, ma ora che il lupo è ritornato spontaneamente ed è specie protetta, i metodi di difesa e prevenzione devono essere necessariamente ripresi in considerazione. Le recinzioni, per essere a prova di predatore, richiedono cura nella scelta dei materiali, attenta analisi dell’area in cui si collocano e realizzazione scrupolosa. In provincia di Grosseto, grazie ai finanziamenti concessi dall’Unione Europea, tecnici esperti supportano gli allevatori che hanno partecipato ad un bando indetto dall’Ente, sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione delle recinzioni anti-lupo, concesse gratuitamente. Il risultato è che i predatori non riescono a oltrepassare le barriere artificiali frapposte tra loro e le pecore dall’allevatore, che può finalmente dormire sonni tranquilli».
Inoltre un vero cane da difesa del gregge, utilizzato correttamente, è in grado di respingere con molta efficacia l’assalto di lupi e cani randagi e di limitare notevolmente i danni. Le greggi di pecore incustodite subiscono invece danni notevoli mentre non tutte le razze di cani, come quelle utilizzate per radunare il gregge, sono efficaci contro i predatori. Perciò la loro presenza non assicura all’allevatore la protezione che un Pastore maremmano abruzzese, certificato e ben allevato, può garantire. In provincia di Grosseto alcuni tecnici, ancora grazie al finanziamento concesso dell’Unione Europea assegnano gratuitamente, agli allevatori che hanno partecipato al bando della Provincia, alcuni cani Pastore maremmano abruzzese, molto giovani, provenienti da allevamenti specializzati nel selezionare individui efficaci nella guardiania delle pecore. Questi cani sono collocati nel gregge già a poche settimane dalla nascita, rimanendovi ininterrottamente, riducendo al minimo il contatto con gli uomini. In tal modo, il cane difende le pecore come appartenenti alla sua specie. Oltre all’assistenza tecnica, che serve specialmente a monitorare il comportamento del cane e ad insegnare agli allevatori la loro corretta gestione, essi riforniscono l’allevatore dell’alimentazione specifica e di cartelli che segnalano ai passanti la presenza di cani da guardiania in attività. Il consiglio del WWF è quindi quello di rivolgersi alla Provincia, Settore Sviluppo Rurale, promotrice degli interventi a favore degli allevatori e di conservazione del lupo».