GROSSETO – Un nuovo modo per fare turismo. Leonardo Marras pensa alla “via Clodia”, l’antica via romana che univa il centro dell’impero con la Maremma, come una opportunità per la nostra terra di arricchire l’offerta turistica.
«Il progetto di trekking sulla via Clodia – dice Marras -, per la provincia di Grosseto, è una grande opportunità economica. Ideato da Sandro Vannucci, Andrea Poggiaroni, e Luca Merelli, si tratta di un lavoro di recupero di antichi itinerari della transumanza, in parte ancora fruibili, che una volta messi in rete, consentiranno di attraversare l’intero territorio, da Pitigliano a Monterotondo Marittimo, a piedi, a cavallo o in bicicletta, scoprendo alcuni degli angoli più belli e nascosti, apprezzando la storia, l’archeologia, l’ambiente, le tradizioni, l’enogastronomia».
«In Maremma – aggiunge – sono tanti gli itinerari presenti, ma non esiste ancora un percorso unico che li colleghi. E’ questa la grande forza del progetto che assume ancora più valore se pensiamo al contesto in cui è inserito. La provincia di Grosseto, infatti, è solo una tappa del percorso che collegherà Roma a Volterra, e che a sua volta farà parte di un più ampio itinerario che si potrà sviluppare, superando i confini nazionali fino ad arrivare alla Francia e al Cammino di Santiago di Compostela. Una lenta, lunga percorrenza, a contatto con la natura, che si arricchisce con interessanti soste per chi volesse approfondire la conoscenza dei territori attraversati. Al tratto principale si aggiungono, infatti, i cosiddetti diverticoli, deviazioni brevi che raggiungono diversi siti di interesse della Maremma, dal Parco regionale, all’Oasi di Monte Leoni, al Parco Faunistico dell’Amiata, ma anche Vetulonia, la Diaccia Botrona, Fenice Capanne, solo per fare alcuni esempi. L’altro aspetto interessante è che il progetto nasce e si sviluppa dal basso, con il contributo delle popolazioni che abitano i territori e che quindi ne custodiscono la storia e la conoscenza. I percorsi sono già pronti. Nella provincia di Grosseto sono oltre 200 le aziende agrituristiche collegate da questa infrastruttura, che per come è stata progettata darà vita ad un vero e proprio sistema turistico. Vale la pena, allora, di pensare in grande! Sono convinto che la via Clodia possa essere il contenuto di un progetto transfrontaliero che ci consentirà di attrarre risorse sul nostro territorio iniziando a ragionare da europei».