GROSSETO – «È stata un’esperienza intensa, ma adesso voglio fare altro». Anna Rita Bramerini dopo dieci anni da assessore regionale, prima nella giunta di Claudio Martini e poi in quella di Enrico Rossi, e altri dieci da amministratore locale, è pronta a lasciare la politica. Non un addio, «perché non si può mai dire mai nella vita», ma per il momento un distacco dalla politica. «Ho ricevuto diverse proposte e sono curiosa di confrontarmi con altri ambiti che non siano la politica».
Anna Rita Bramerini sembra convinta nonostante un bilancio che lei giudica positivo. «Si può fare sempre meglio e di più, però in questi dieci anni di cose ne abbiamo fatte tante».
Per il momento dunque l’assessore regionale uscente, per anni uno dei vertici del Partito democratico in provincia di Grosseto, non vuol parlare di impegni futuri né come candidata a sindaco di Grosseto né tanto meno come segretario provinciale del Pd.
Parlando invece di questi ultimi dieci anni Bramerini ha ripercorso il suo impegno ringraziando soprattutto gli amministratori maremmani. «Voglio ringraziare i due presidenti di regione che mi hanno scelto, i presidenti di provincia con cui ho collaborato in questi anni, da Lio Scheggi a Leonardo Marras e Emilio Bonifazi, e tutti gli amministratori che mi hanno aiutato».
«La seconda legislatura – spiega oggi – è stata molta più complessa della precedente, per la crisi che ha colpito anche la nostra regione e la nostra provincia. Una Crisi che ha riguardato la capacità della pubblica amministrazione di far fronte agli impegni. Nonostante questo però non abbiamo mai fatto venir meno il sostegno ai territori».
«Per molti versi – aggiunge – è stata una legislatura di transizione tra la Toscana policentrica che fu di Vannino Chiti a quella che sarà domani senza più le province e con una regione che non dovrà soltanto fare programmazione, ma anche gestire il territorio. Sopratutto negli ambiti di cui mi sono occupata in questi anni».
Ma Anna Rita Bramerini non pensa soltanto al passato e parla anche di futuro.
«Credo – dice l’assessore – che nel quadro dei cambiamenti che si stanno delineando in Toscana, Grosseto possa svolgere un ruolo strategico anche nelle dinamiche di area vasta. La chiave di tutto però deve passare sia dall’adeguamento delle infrastrutture che da una nuova idea di sviluppo di questa terra».
Insomma per l’assessore uscente lo sviluppo non po’ prescindere dal completamento della Due Mari e dalla definitiva scelta sulla Tirrenica. «Grosseto e la Maremma hanno tante potenzialità ed eccellenze da giocare; sono la porta al mare per Siena e Arezzo, ma sono anche vicine al porto di Piombino e a tutte le opportunità del nuovo polo industriale. Bisogna però trovare un’idea accattivante che tenga insieme e rilanci l’economia di tutta la provincia».