di Barbara Farnetani
GROSSETO – Rating pubblico. È quello che propone la fondazione Etica che oggi, a Grosseto, ha presentato un progetto che vuole misurare sostenibilità efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, Comuni e Regione. L’iniziativa, sostenuta anche da Confindustria Toscana sud e da Caritas vuole applicare alle pubbliche amministrazioni un principio che già esiste per le imprese. Valutare, attraverso l’analisi di certi parametri l’operato del comune.
«Il rating sulle amministrazioni può servire ai cittadini per valutare l’efficienza e la qualità di chi lo amministra – afferma Gregorio Gitti, della commissione finanze della Camera dei Deputati -. È necessario che fiorisca una classe di lavoratori pubblici capaci e preparati, anche per questo siamo soddisfatti che Bonifazi abbia aderito con il Comune a questa iniziativa».
Il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi ha infatti detto sì alla proposta di valutazione del Comune di Grosseto «Abbiamo puntato, anche attraverso il sito, ad una amministrazione sempre più trasparente – ha detto il sindaco, e poi, rivolgendosi ai candidati al prossimo consiglio regionale ha precisato – bisognerebbe che i candidati facessero tre mesi di tirocinio dentro l’ente che vogliono amministrare prima di fare un programma elettorale, così da vedere come le idee possono concretizzarsi anche rispetto alle risorse umane e finanziarie che un ente ha. Il 29 presenteremo in Consiglio comunale il piano che analizzerà i risultati raggiunti, e anche quelli mancati, rispetto ai piani fatti. Adotteremo anche un protocollo per dare la nostra disponibilità a farci testare da Fondazione Etica».
«Negli anni – ha affermato il presidente di Confindustria Toscana sud Mario Salvestroni – gli enti pubblici hanno operato tagli violenti, da anni però la spesa pubblica è in aumentato. L’industria ha perso fatturato e la pressione fiscale è infinita. È stato scelto di salvare l’Italia salvando il gettito e aumentando le imposte sperando che la crisi durasse poco: il risultato è che non c’è più convenienza a fare impresa». Poi Salvestroni puntualizza «La cultura dei tagli operata dalle imprese si potrebbe mettere a servizio degli enti pubblici, magari accorpando i Comuni. Questo è l’unico paese dove anche l’informatica aumenta la spesa pubblica: negli altri paesi con l’introduzione dell’informatica la spesa è calata, da noi si sono assunti informatici moltiplicando i costi».
«Il rating per gli enti è costituito da oltre 400 criteri – precisa Gitti – ad esempio per la Regione, parlando di sanità, si va dall’assenza di contenziosi alla trasparenza che porta a pubblicare gli adempimenti obbligatori, o ancora per il Comune in servizi sociali, l’urbanistica, il grado di soddisfazione per la fruizione delle ztl, se sono conformi per l’accesso dei disabili alle aree del centro. Un buon amministratore ha interesse a fornire questi dati anche per far vedere quanto si è riusciti a fare».
«Nella ricerca di base dopo il criterio di distribuzione del finanziamento a pioggia si è passati a quello basato sul merito. Ciò ha permesso la distinzione delle eccellenze da ciò che è pesantemente destinato ad essere ristrutturato – conclude Gitti -. Lo stesso criterio andrebbe applicato alla Pubblica amministrazione che dovrebbe subire i tagli con criteri di merito, scaturiti da una competizione tra amministrazioni»