di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Roma, ore 11 del 18 maggio, nello studio del notaio Luca Falcioni. Luogo, data e ora sono noti, ciò che invece non è dato ancora sapere, è cosa contenga la busta consegnata una settimana fa, in merito al bando di cessione dell’azienda Mabro. Quello verso la capitale sarà un viaggio della speranza, con le rappresentanze sindacali unitarie dell’azienda, in quota a Cgil, Cisl e Uil, che saranno accolte dal commissario Paolo Coscione, incaricato di aprire la busta. Al momento l’offerta sembrerebbe solo una e ovviamente tutta da verificare, ma il lasso di tempo tra la scadenza effettiva del bando e l’apertura della busta, potrebbe anche riservare sorprese dell’ultimo minuto.
Dall’eventuale fattibilità concreta dell’offerta dipende ancora una volta il futuro dell’azienda maremmana, rimasta costantemente in bilico negli ultimi anni. Al di là dell’oggettiva ripresa della produzione, con l’ingresso ufficiale in Prodi-bis, sono oltre 200 i posti di lavoro interessati dalla vicenda. Domani è già pronta una nuova pagina da scrivere nella tribolata vicenda della Mabro, azienda dal passato glorioso, i cui recenti capitoli però, sono stati contraddistinti da rabbia e disperazione.