GROSSETO – Inizia la bella stagione e si torna a parlare della mancanza di parcheggi nella zona nord di Marina ed a Fiumara. «Stavolta, però, il Comune avrebbe pronto un progetto, peraltro, se ci fosse la volontà di tutti, di rapida e facile esecuzione, niente di sconvolgente, ma comunque in grado di risolvere molti problemi – precisano da Ascom Grosseto -. Sono state individuate quattro aree di sosta: una a Fiumara e tre nella zona tra via delle Colonie, via di Ponente e via Elba. Praticamente dove, da anni, grossetani e turisti hanno sempre parcheggiato. Queste aree saranno però regolamentate, recintate e rese conformi agli standard di sicurezza e antincendio».
Per eseguire il progetto, a tutti gli effetti, occorrono molti pareri da parte di enti con le più svariate competenze, dalla soprintendenza ai Vigili del Fuoco, dalla Provincia ai Vigili Urbani. A questo proposito interviene Ascom Grosseto, affermando che tutto ciò è sicuramente condivisibile: «La tutela dell’ambiente e della sicurezza sono valori imprescindibili. Quello che non va bene è che ciascuno abbia dei tempi incompatibili con le necessità impellenti della stagione turistica ormai alle porte. Il Comune, dall’anno scorso, è stato ripetutamente sollecitato a trovare soluzioni accettabili. C’è una responsabilità politica evidente da parte dell’amministrazione, la quale ha anche il compito di sollecitare gli altri enti ed evidenziare eventuali mancanze di collaborazione».
Un discorso a parte meritano gli ambientalisti: Confcommercio e gli imprenditori associati vorrebbero un confronto costruttivo, sanno bene che la tutela dell’ambiente è un fondamento essenziale del successo delle nostre imprese. «Le aziende che operano sul territorio, in tutti i contesti ad alto valore ambientale, sono un presidio che tutela dai vandali, dagli incendi e dagli incivili che abbandonano sporcizia. Purtroppo il “niet” espresso da alcuni rappresentanti del settore non è incoraggiante – concludono da Ascom -. A coloro che fanno opposizione di principio l’associazione ricorda che un accesso regolamentato e imprenditori coinvolti e adeguatamente formati possono garantire la tutela del territorio, altrimenti ci sarà comunque un accesso, selvaggio, senza controllo e senza regole e nessuno sarà più disponibile in prima linea, a difendere il fronte».