GROSSETO – «La “giustizia” è davvero diventata una barzelletta». Così Alessandro Mazzerelli del Mat commenta la decisione della Corte d’appello di Firenze di escludere «dalla competizione elettorale la lista “Lega Toscana-Più Toscana”, perché si definisce “Lega”. Francamente, da ogni punto di vista, la cosa è letteralmente infondata e ridicola».
«Il pensiero di chiamare “Lega”, un’organizzazione politica che fungesse da cartello elettorale per i Movimenti autonomisti e indipendentisti della regione geografica italiana, venne in mente al sottoscritto e a Bruno Salvadori, parlamentare valdostano di origine toscana, all’inizio del 1979 – prosegue la nota di Mazzerelli -. Scomparso nel 1980 Salvadori, Umberto Bossi si è appropriato della definizione” Lega” per dar vita ad un partito lombardocentrico che non ha nulla a che vedere con le vere Autonomie e con i fini per i quali, insieme a Salvadori, avevo pensato ad una Lega». «Ricordandomi benissimo dell’accordo con Bruno Salvadori, quando all’inizio dell’invasione extracomunitaria fui “costretto” a fondare nel 1989 il Movimento Autonomista Toscano (MAT), per difendere i diritti degli Ultimi della Toscana, pensai quasi subito anche al termine “Lega” – continua -. Infatti il MAT può chiamarsi anche Lega autonomista Toscana in forza di due rogiti notarili e della sua presentazione alle elezioni del Senato nel 1994 e alle elezioni amministrative di Grosseto, Arezzo e Siena con la denominazione MAT-Lega Autonomista Toscana».
«Ovviamente nessuno sollevò la questione del termine “Lega”, che come il termine “Partito” non è proprietà esclusiva di nessuno. Storicamente, ad essere precisi, il termine “Lega” sarebbe quindi prima del MAT che della Lega bossista, ma come sappiamo la “giustizia” non è di questo mondo – conclude -, figuriamoci se lo è della Corte di Appello di Firenze».