GROSSETO – Il mondo della scuola continua a protestare. Dopo lo sciopero del 5 maggio e lo scontento per le prove Invalsi alle elementari, boicottate da genitori e insegnanti, anche le scuole medie e superiori dicono no agli odiati quiz. «Il 12 maggio – afferma Giuseppe Follino portavoce Cobas Scuola Grosseto – sciopero alle superiori e alle medie: via i quiz anche dall’esame di terza media. La manifestazione si svolgerà a Grosseto in piazza Dante a partire dalle 17».
«Il tentativo di boicottaggio degli scioperi anti-quiz, operato di concerto da MIUR e Invalsi, non ha funzionato – proseguono i Cobas -. Il rinvio alle Elementari degli indovinelli dal 5 al 6 ha finito per ingigantire l’opposizione agli “invalsiani” e la partecipazione allo sciopero. In tantissime scuole docenti ed Ata hanno bloccato del tutto l’insulsa procedura quizzarola, aiutati da una marea di genitori che si sono rifiutati, come mai era successo negli anni scorsi, di sottoporre i propri figli a indovinelli risibili e deleteri per una seria didattica. E il ruolo delle famiglie è stato ancor più rilevante il 7, quando, pur in assenza di sciopero, il blocco dei quiz ha coinvolto tante scuole, molte delle quali si sono ritrovate del tutto senza allievi».
«Il che ci porta a prevedere che anche il 12 maggio, questa volta con lo sciopero alle Superiori e alle Medie, sarà una grande giornata di lotta contro il Ddl e i quiz – si legge nella nota dei Cobas -. Insieme agli studenti alle superiori bloccheremo gran parte delle insulse procedure “invalsiane”, chiedendone la cancellazione dalle aule durante l’anno scolastico, nonché dagli esami di terza media. Nel contempo, ci auguriamo che i cinque sindacati monopolisti non rinneghino la volontà popolare, espressasi in questi giorni di limpida e plebiscitaria protesta, e non cedano al governo per qualche emendamento che non muterebbe il segno della cattiva scuola renziana. E li invitiamo a dare disdetta degli accordi che a tutt’oggi impediscono di scioperare liberamente durante gli scrutini, in modo da avere un’ulteriore arma di lotta che impedisca, se il Ddl non sarà ritirato, una chiusura dell’anno scolastico in piena “pax renziana”».