GROSSETO – Grosseto e Firenze sono le due province super tassate della Toscana. Sia in Maremma che nel territorio fiorentino infatti la tassazione supera la media nazionale che, come è noto, è tra le più alte del mondo tra i paesi industrializzati. Nonostante una lieve riduzione (- 1,7%) rispetto all’anno precedente (quando era il 63,1%) il peso del prelievo fiscale resta ancora insostenibile.
A sostenerlo è la Cna di Grosseto che analizzando i dati delle imprese maremmane ha registrato un livello record del fisco.
«La pressione fiscale sulle imprese – a giudizio del presidente di CNA Riccardo Breda – è come un mostro che le aggredisce per nutrirsi del loro lavoro. Le imprese maremmane – aggiunge Breda –, nonostante una riduzione di quattro punti del TTR locale, dovranno lavorare fino al 21 agosto per pagare le tasse(lo scorso anno era il 6 settembre) mentre quelle di Arezzo, la città con la tassazione globale più bassa tra i capoluoghi toscani, “solo” fino al 24 luglio».
«Un socio occulto e insaziabile che si accanisce su ogni titolare d’impresa, questo è il fisco italiano – dice il direttore di CNA Renzo Alessandri – il reddito che le imprese toscane mettono in tasca dopo aver pagato le tasse, infatti, va dal 29,1% di Firenze al 43,7% di Arezzo. Tradotto in valori assoluti – molto più chiari di quelli percentuali – si può dire, prendendo a riferimento un reddito di 50 mila euro/anno, che una volta pagate tutte le tasse, nel 2015, rimarranno 14.544 euro a Firenze, 17.962 a Grosseto e 21.838 ad Arezzo».
«È una situazione insostenibile – ribadisce Breda – come si può sperare di agganciare una ripresa ancora effimera gravati da un fardello così pesante? L’indagine della CNA rileva, nel confronto 2014/2015, una riduzione del peso complessivo del fisco dell’1,7% (si è passati dal 63,9% al 62,2%). Non è assolutamente sufficiente. Si tenga conto che la riduzione di 4 punti percentuali di TTR operata in sede locale – significativa e apprezzabile -, mentre ha fatto guadagnare posizioni importanti nella graduatoria nazionale (siamo passati dalla 15^ alla 31^ posizione) non ha però migliorato il posizionamento in Toscana».
«È assolutamente necessario – conclude Alessandri – ridurre in maniera più incisiva la tassazione su artigianato e PMI semplificando contestualmente, sia a livello centrale che locale, quella miriade di adempimenti spesso ripetitivi e inutili che però riversano, sulle imprese, costi indiretti elevati e tali da penalizzarne la produttività».
Che cose è il Total Tax Rate – L’aliquota fiscale totale (nazionale, regionale e comunale) nel 2015 “scenderà” – dato medio su Italia – al 62,2. Nel 2011, anno zero del federalismo fiscale, era del 59,1%. Il calo del 2015 va interamente intestato all’abolizione della componente lavoro dell’Irap. Un beneficio che poteva essere ben più corposo, se non fosse stato dimezzato dal maggior prelievo dell’Irpef e dei contributi previdenziali degli imprenditori (IVS).
E’ comunque un passo nella giusta direzione, che però aspetta conferme dalle decisioni che prenderanno i Comuni nei prossimi mesi. Se i sindaci decidessero di compensare i tagli dei trasferimenti dello Stato centrale, rimettendo mano ai tributi locali, potrebbero attenuare fino a farlo scomparire il beneficio fiscale indotto dal taglio dell’Irap.
Nella classifica della imposizione fiscale sui ‘piccoli’ nelle 112 città, dopo Reggio Calabria (pressione fiscale 74,9%), Bologna (72,9), Napoli (71,9), Roma (71,7%), al quinto posto c’è Firenze con una pressione fiscale del 70,9% (nel 2011 era il 63,9%). La tassazione più bassa fra i capoluoghi di provincia in Toscana si registra ad Arezzo (56,3%; nel 2011 era il 55,2%).
Ecco la classifica toscana: Firenze 70,9% – Grosseto 64,1% – Livorno 61,6% – Pisa 61,4% – Prato 60,4% – Lucca 60,3% – Pistoia 59,6% – Carrara 59,5% – Siena 59,3% – Massa 58,7% – Arezzo 56,3%.
Che cosa è il Tax Free Day – L’Osservatorio CNA sulla tassazione delle PMI calcola anche, città per città, il “tax free day” , cioè il giorno dell’anno nel quale una piccola impresa smette di lavorare per pagare tasse, imposte e contributi, e comincia veramente a produrre reddito; è un modo semplice per capire fin dove si spinge, nei dodici mesi, la mano del fisco sulle piccole imprese.
La classifica toscana: Firenze (15 settembre) – Grosseto (21 agosto) – Livorno (12 agosto) – Pisa (11 agosto) – Prato (8 agosto) – Lucca (7 agosto) – Pistoia e Carrara (4 agosto) – Siena (3 agosto) – Massa (1° agosto) – Arezzo (24 luglio).
Il reddito che resta alle imprese dopo aver pagato le tasse – Alla fine nel 2015 quanto resterà alle imprese? I calcoli sono stati fatti su un’impresa tipo: una ditta individuale manifatturiera, con un laboratorio di 350 mq, un negozio di 175 mq, 5 dipendenti, un fatturato di 430mila euro/anno e un reddito d’impresa prima delle imposte deducibili di 50mila euro/anno. Dopo aver pagato tutte le tasse dei 50mila euro resteranno: Arezzo € 21.838 – Massa € 20.670 – Siena € 20.345 – Carrara € 20.249 – Pistoia € 20.220 – Lucca € 19.869 – Prato € 19.777 – Pisa € 19.283 – Livorno € 19.176 – Grosseto € 17.962 – Firenze € 14.544 (€ 18.072 nel 2011).