GROSSETO – Il progetto per la Casa dei Pesci nasce dall’idea di proteggere i fondali marini della Maremma e si inserisce a pieno titolo come complemento della serie di interventi che la Provincia di Grosseto ha attuato nel 2007, 2010 e 2013, con l’intento di fronteggiare il depauperamento delle risorse ittiche, attraverso la posa di barriere di ripopolamento che hanno creato pregevoli hot-spot di ripristino ambientale. Il Progetto si pone in sintonia con gli interventi che sono stati realizzati in tutto il mondo per fronteggiare la pesca illegale, cioè quella a strascico sottocosta che distrugge le uova e il novellame, oltre alla prateria di posidonia, che è la protezione naturale, oggi quasi scomparsa, delle spiagge.
«La Provincia – dice il presidente Emilio Bonifazi – ha creduto nel progetto fin dall’inizio, lo ha affiancato e lo sostiene in tutta la sua articolazione. E’ un’idea straordinaria quella di unire in un unico grande progetto culturale due bellezze: l’ambiente marino e il marmo di Carrara ricco delle forme degli artisti. Questa interpretazione della tutela unita alla valorizzazione artistica del territorio è un racconto straordinario. In un caso come la Casa dei Pesci è un onore essere istituzione, è un piacere ringraziare tutti i protagonisti, ringraziarli di averci coinvolti, ringraziarli a nome di tutte le comunità della provincia di Grosseto. Un grazie speciale agli artisti. La loro idea apre ad un metodo, è e dovrà essere un modello per altri e diversi interventi con queste caratteristiche. Battere l’illegalità con la bellezza e non solo con la repressione, è un’azione che modifica in meglio i comportamenti ed, in tal senso educativa, una stagione nuova di politica partecipata dai cittadini».
Non è un caso che in merito a questa problematica siano stati formulati ripetuti appelli da parte della Commissione Europea, affinché si fronteggi questo scempio creando ampie aree di protezione. Nel caso della Casa dei Pesci, la specificità del progetto nato dall’idea del pescatore ambientalista Paolo Fanciulli, è quella di effettuare un intervento che non usi materiali artificiali, come il cemento, ma pietre naturali, e si estenda dall’Argentario a Punta Ala. Un intervento che non si ferma all’azione di contrasto ma, attraverso l’arte, vuole attrarre l’attenzione del cittadino e del turista sul valore del bene comune ambientale e della sua protezione, fino a creare, grazie alla Fondazione Grosseto Cultura, dei percorsi a terra, di accompagnamento e testimonianza, che conducano a valorizzare il mare protetto della Maremma.
«L’Associazione per La Casa dei Pesci – precisa il presidente Lucio Sabbadini – è nata per raccogliere e far crescere il sogno di Paolo Fanciulli, definito campione dell’ambiente da giornalisti di tutto il mondo, riunendo assieme le immense potenzialità di centinaia di persone che hanno la Maremma nel cuore, anche vivendo altrove. Persone che rappresento e ringrazio. L’obiettivo è stato fin da subito quello di costruire un percorso in cui tutti potessero riconoscersi: bambini, imprenditori, turisti, pescatori e amministratori. Un progetto di società civile coesa in cui l’arte diviene veicolo dei valori morali costituzionali, a cui la Provincia di Grosseto ha saputo dare credito fin dal primo giorno». Paolo Fanciulli rammenta che «il merito del successo è di una persona eccezionale, di Franco Barattini, patron delle Cave Michelangelo di Carrara, che ha fatto il primo dono alla Casa dei Pesci, regalando subito 100 blocchi di marmo, che hanno permesso a tutti di credere che si potesse arrivare ad oggi».
Il progetto iniziale, nato con funzione prevalentemente ambientale nel 2006, si è evoluto nel 2012 con l’idea di mettere in mare opere d’arte che possano servire da dissuasori, da elementi di ripopolazione ittica e come poli di attrazione turistica. Così, nel 2013, Regione Toscana, Provincia di Grosseto, i Comuni di Castiglione della Pescaia, Grosseto, Magliano in Toscana e Orbetello, l’Associazione “Comitato per La Casa dei Pesci” e Fondazione Grosseto Cultura hanno suggellato l’operazione firmando il protocollo d’intenti per la realizzazione della “Casa dei Pesci, progetto per la salvaguardia e la valorizzazione del mare in Maremma”.
«Realizzare la salvaguardia del mare anche con opere realizzate da grandi artisti, rende questo progetto unico e culturalmente suggestivo – aggiunge Loriano Valentini, presidente di Fondazione Grosseto Cultura -. La prima immissione a mare è solo l’inizio di un percorso che alla fine ci consegnerà, insieme ai segni d’arte che successivamente saranno realizzati a terra, una costa, la nostra, capace di attrarre attenzioni, supportata anche dal primo catalogo redatto a tal proposito».
Il primo stralcio del progetto che si attuerà nelle prossime settimane ha un valore di intervento di oltre 100mila euro, di cui un terzo fornito dalla Provincia di Grosseto e il resto dalla società civile attraverso l’Associazione onlus. La Provincia di Grosseto con questo progetto conferma la propria azione di protezione e valorizzazione del mare e introduce anche in questo settore una stagione nuova di politica partecipata dai cittadini. La posa in mare delle barriere di protezione, realizzate con 20 opere di Massimo e Agostino Lippi, tra le quali un monumento per le vite disperse in mare, tema oggi purtroppo agli onori della cronaca.
Questo primo intervento si completerà lunedì 11 maggio, con la collocazione nella zona balneare di Talamone di quattro monumentali sculture di Emily Young, Massimo Catalani, Giorgio Butini e Massimo Lippi, che andranno a creare la prima “porta di accesso” all’area di pare protetta. Verrà così inaugurato un percorso che, nell’autunno 2015, vedrà un’altra operazione di allestimento in mare con nuove opere d’arte e dissuasori. Il catalogo completo del progetto La Casa dei Pesci è visibile all’indirizzo: http://www.youblisher.com/p/1127526-Casa-dei-Pesci/