GROSSETO – «Sentiamo la necessità di chiedere al sindaco ed alla giunta di fare chiarezza in merito alla presunta localizzazione dei luoghi di culto prevista nel nostro comune. Da consiglieri comunali, ma soprattutto, da cittadini che hanno a cuore la propria città, riteniamo che prima di far sorgere centri di culto e soprattutto di aggregazione islamica ci sia bisogno di una valutazione precisa e complessa che includa anche i cittadini, senza che certe cose scivolino nel silenzio». Così Mario Lolini, Claudio Pacella, Andrea Ulmi e Riccardo Megale, appartenenti alla Lista Lolini in consiglio comunale, intervengono sulla questione relativa al centro di aggregazione islamico.
«Invitiamo quindi l’amministrazione a fornirci chiarimenti in merito e, se necessario, di attuare tutte le pratiche idonee a scongiurare tali localizzazioni – aggiungono i consiglieri comunale di opposizione -. Comprendiamo la libertà di culto, ritenendo inoltre che spesso dovrebbe essere reciproca, ma riteniamo che in alcuni momenti storici e politico-religiosi come quello che stiamo attraversando certe scelte debbano essere maggiormente riflettute anche e soprattutto perché sarebbero dei percorsi difficilmente percorribili in senso contrario non lasciando più spazio a riflessioni e a tardivi rimedi».
La risposta del primo cittadino Emilio Bonifazi, non è tardata ad arrivare: «Il regolamento urbanistico appena approvato ha confermato come zone specifiche per luoghi di culto soltanto le due aree già previste dal precedente piano Samonà, ed in particolare due terreni di proprietà privata: uno in via Orcagna, ed un altro presso Casalecci. Per l’area di via Orcagna peraltro la proprietà ha già manifestato in via informale l’intenzione di modificare la previsione di destinazione, per trasformarla da area di culto ad area per impiantistica sportiva. Per quel terreno peraltro, c’è stato in passato un contenzioso tra i proprietari e la Chiesa cattolica».
«Voglio quindi rassicurare i consiglieri, con estrema chiarezza, che ad oggi il Comune di Grosseto non ha ricevuto alcuna richiesta da alcun soggetto, né di conseguenza ha definito alcun accordo con organizzazioni religiose. Tutte le scelte, a cui i consiglieri fanno riferimento nella lettera alla stampa, vengono prese all’interno del Consiglio Comunale, di cui loro fanno parte: hanno seguito l’iter del Regolamento urbanistico e quindi dovrebbero essere pienamente informati – conclude Bonifazi -. Non vedo alcuna ragione per sollevare, proprio ora, la questione dei centri islamici, sui quali non esistono né decisioni e neanche previsioni».