FIRENZE – Si torna a votare per eleggere il presidente e i consiglieri regionali. Si vota come cinque anni fa, ma con nove novità per quanto riguarda la Toscana.
La prima, comune anche alle altre regioni, è l’apertura dei seggi elettorali. Nel 2010 si votò in due giorni, il 28 e 29 marzo: una domenica e il lunedì fino alle 15. Stavolta si voterà solo domenica 31 maggio, dalle 7 alle 23.
Ci saranno meno consiglieri: la Toscana ha deciso di ridurli a quaranta, quindici in meno rispetto al 2010 e ben venticinque in meno rispetto al 2005. Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di quattordici giorni nel caso nessun candidato presidente raccolga almeno il 40 per cento dei voti validi: un’eventualità che nel 2010 non c’era. Cambiano soglie di accesso e di sbarramento. Il premio di maggioranza diventa eventuale e variabile: su quaranta seggi, la coalizione vincente non potrà averne meno di 23 ma non più di 26.
Torna il voto di preferenza al posto di liste bloccate: o più precisamente la “doppia preferenza di genere” (un uomo e una donna). Ma non si dovrà scrivere il nome: per venire incontro agli elettori, altra novità, tutti i nomi dei candidati saranno riportati direttamente sulla scheda e basterà spuntare la casella accanto per indicare quelli scelti. Rimane il ‘listino regionale’, una lista bloccata di tre candidati (e non più cinque) che saranno i primi ad essere eletti ma la cui presentazione è stavolta facoltativa. Ciascuna lista e schieramento potrà decidere se avvalersene o meno. Diventano tredici le circoscrizioni in cui è ripartito il territorio regionale: una per ciascuna provincia, eccetto Firenze che ne conta quattro. Per ciascuna ogni partito potrà presentare una lista di candidati: da un minimo di due ad un massimo di otto a seconda dei territori.
E’ dal 1999 che le leggi per elezioni regionali sono di competenza ripartita tra Stato e Regioni. Lo Stato fissa i principi fondamentali, il resto tocca alla Regioni. La Toscana ha adottato una sua legge dal 2005. Dal 2010 è diventata responsabile anche dell’intero procedimento elettorale: dall’organizzazione dei seggi alla raccolta delle candidature e la diffusione dei risultati dello scrutinio.
Presentazione delle liste: entro sabato alle 12 – Prima vigilia per le regionali che si terranno alla fine di maggio. C’è tempo fino a mezzogiorno di sabato per depositare in tribunale simboli e contrassegni e soprattutto le candidature per presidente e aspiranti consiglieri regionali. Chi è pronto lo potrà fare già domani. Chi sta ancora raccogliendo le ultime firme avrà tempo fino alle 12 del 2 maggio. Le candidature per la presidenza della Regione dovranno essere presentate agli uffici della Corte di appello di Firenze. Le liste dei candidati consiglieri vanno consegnate agli uffici dei tribunali delle rispettive circoscrizioni, che sono tredici (nove corrispondenti alle province e quattro per Firenze). Tribunali e Corte saranno aperti dalle 8 del 1 maggio a mezzogiorno, appunto, del 2 maggio.
Per il candidato presidente non occorrono firme da raccogliere. La legge elettorale toscana non lo prevede ed il motivo è semplice: un candidato presidente deve essere sostenuto da almeno una lista e sono le liste che lo presentano. Le firme dei cittadini elettori occorrono invece per le liste dei candidati consiglieri. Variano a seconda della provincia e circoscrizione: ne servono da 525 a 700 fino a 200 mila residenti, da 700 a 1.050 tra 200 mila e 500 mila residenti, tra 1.225 a 1.750 oltre 500 mila residenti.
Ma sono di fatto esentati partiti e gruppi già rappresentanti, almeno sei mesi prime dell’indizione dei comizi elettorali, all’interno del Consiglio regionale. Vale anche per i gruppi confluiti all’interno del gruppo misto. Per tutti questi è sufficiente il sostegno di dieci elettori.
Per l’autenticazione vale la norma nazionale. Le firme potranno essere autenticate dai segretari comunali, da funzionari incaricati dal sindaco o dal presidente della provincia, da consiglieri provinciali e comunali che comunichino la propria disponibilità al sindaco o al presidente della provincia. Potranno autenticare le firme anche i consiglieri, provinciali e comunali, che siano contemporaneamente candidati. Lo potranno fare, come gli altri, negli uffici del Comune e Provincia ma anche in un luogo pubblico, purché aperto e all’interno del territorio di competenza.