AMIATA – “Rossi ha torto lo sviluppo dell’Amiata si basa su tutti altri fattori che non la geotermia speculativa e inquinante e non sarà una promessa di una piscina che cambierà le cose”. Lo sostiene Silvia Perfetti, candidata del Movimento 5 Stelle al consiglio regionale.
“Si tratta sempre delle solite promesse elettorali che poi si traducono spesso in un nulla di fatto. L’Energia rinnovabile interessa tutte le aziende toscane e non solo quelle delle zone nominate da Enel Green Power – prosegue Perfetti -. Al monte Amiata è riconosciuta internazionalmente una vocazione turistica; ha tutte le carte in regola per essere un Parco Nazionale collegato con gli altri parchi di fama come il Parco della Val d’Orcia e il Parco della Maremma. Per creare qui un circolo virtuoso di occupati in pianta stabile e posti di lavoro c’è bisogno di idee nuove e avanzate, non di progetti e strutture inutili, realizzati solo perché incentivati con i nostri soldi, e pensare piuttosto alla possibilità di creare un centro termale, che porti afflusso di gente e non l’emigrazione da questa terra”.
“Basti pensare che i Comuni che vengono citati, solo pochi anni fa avevano molti più residenti, con questo aumento di disoccupazione, giovani o non giovani siamo costretti ad andarcene – afferma ancora la candidata 5 Stelle -. Come si fa a parlare di sviluppo economico e posti di lavoro, quando in Amiata sono solo 70 gli assunti nel settore geotermico e non tutti residenti?
Si pensi piuttosto alla possibilità di creare un centro termale, anziché una piscina che sorgerà esattamente sopra i rosticci del mercurio, zona ancora da bonificare dalla precedente attività mineraria, proprio accanto all’area della protezione civile. Serve continuità e afflusso continuo economico, non congelamento sulla base delle compensazioni ambientali elargite a mo di scusa per i danni passati presenti e futuri all’ambiente e alla popolazione. Dobbiamo pensare al futuro, non al beneficio delle tasche di pochi.”
“Come Movimento 5 Stelle ribadiamo il SI alla geotermia sostenibile cioè a bassa entalpia per gli edifici privati, le piccole e medie aziende e quelli degli enti locali come ci chiedono i cittadini, ma il nostro è un chiaro NO a tutte le intenzioni industrialiste sorpassate dai tempi, speculative – conclude – o di facciata come questa”.