di Barbara Farnetani
GROSSETO – «Ho i ladri in casa. via … n… a Grosseto . Vi prego, avvertite la polizia». Così, con un grido disperato lanciato sulla rete, Cristina Gimignani ha chiesto aiuto ai suoi contatti nel cuore della scorsa notte. Barricata in camera con la madre ha usato tutti i mezzi che aveva, anche Facebbok, per avvertire le forze dell’ordine.
Ai molti amici che non hanno capito che non era uno scherzo, ma anche a chi invece ha dato l’allarme, ha poi raccontato di stare bene «Sono entrati mentre dormivamo. Mamma si è accorta e ci siamo barricate in camera mia – prosegue Gimignani -. Ho fatto il 113 e mandato l’allarme su fb. I carabinieri sono arrivati subito, meno male che avevo il cellulare sul comodino».
«Quanto ho chiamato il 113 parlavo piano, e ho temuto che non avessero capito l’indirizzo, così l’ho scritto anche su Facebook. Mi ha letto un amico che sta a Miami e ha chiamato la Polizia. Gli hanno risposto che stavano arrivando. Pochi minuti – racconta ancora – ma sono stati interminabili»
«Non ci hanno fatto niente, ma hanno portato via tutto. Anche l’orologio di mio padre. E’ stato terribile. Ci siamo nascoste in camera mia, erano entrati dallo studio. Non riuscivamo a raggiungere le scale, il ladro era nella zona giorno – prosegue -. Non sapevamo quanti erano. Ho chiamato i carabinieri e lanciato l’allarme perché temevo che la pattuglia non arrivasse in tempo. Ma è stato tutto inutile. Però almeno non siamo state picchiate come le signore di Gavorrano. Hanno portato via anche i gioielli che babbo aveva regalato a mamma quando sono nata».
Hanno trovato subito il portagioie perché era stato tirato fuori, la madre aveva usato alcuni monili proprio la sera prima. I ladri sono passati dal balcone del vicino, la casa è al secondo piano rialzato, e si sono intrufolati dentro, prima in camera di Cristina e poi in quella della mamma. «Sapevano che eravamo in camera, avevamo la luce accesa, ma la cosa non li ha preoccupati. Forse perché siamo due donne sole. Io vivo a Roma, anche lì c’è criminalità, ma qui siamo presi d’assalto, sanno di poter fare come vogliono. Deve intervenire l’esercito»
Poi racconta ancora un fatto accaduto nei giorni scorsi: «Avevamo visto due ragazzetti che indicavano l’auto di mamma. Lei si era spaventata e si era fatta accompagnare in casa da un nostro amico. Erano giorni, secondo me, che ci sorvegliavano. Io me lo aspettavo, i ladri avevano già visitato tutte le case dall’inizio della via, ora toccava a noi».
«Sono figlia unica, in casa mia c’erano i gioielli di tre generazioni di donne, le mie nonne, le mie zie, e anche l’orologio di mio padre, degli anni ’50 era anche ammaccato da un lato – ricorda con rammarico -. Aveva un cinturino d’oro massiccio: ecco si tengano il cinturino e mi riportino l’orologio».