MONTEROTONDO MARITTIMO – «La riforma sanitaria voluta dal presidente Rossi ha suscitato un grande dibattito. Con le elezioni alle porte al presidente e ai nostri candidati credo sia opportuno chiedere che alcuni aspetti siano garantiti nel futuro. Senza di essi, a mio avviso, potrebbe essere messa in discussione la qualità dei nostri servizi». Il sindaco di Monterotondo, Giacomo Termine, interviene così sul tema molto sentito della riforma sanitaria.
«La riforma nasce dall’esigenza di mantenere il livello attuale dei servizi a fronte di minori risorse provenienti dallo Stato, attraverso l’unificazione della struttura territoriale con quella universitaria creando Asl di area vasta. Questa “fusione” è stata parziale poiché norme nazionali ne impediscono la completa attuazione. Ecco il primo elemento di preoccupazione – aggiunge il primo cittadino -. E’ fondamentale che, qualora si presentassero dei conflitti di competenza tra le zone distretto e i dipartimenti ospedalieri e territoriali della nuova azienda di area vasta, vengano ascoltate e valorizzate le istanze provenienti dalle prime rispetto alle seconde. In un ambito di area vasta diventa quanto mai essenziale il rafforzamento del territorio e quindi della sua zona distretto».
«Il secondo aspetto su cui riflettere riguarda la qualità dei servizi – aggiunge Giacomo Termine -. Nell’ottica dell’area vasta il modo migliore per rendere alti standard di qualità dei servizi sanitari per i cittadini è quello di avere una struttura sempre più virtuosa, uniformando tutta la nuova azienda di area vasta agli standard delle migliori pratiche avute nelle tre province secondo i dati del MES. E’ un modo per premiare l’eccellenza garantendo servizi migliori per tutti i cittadini dell’area vasta».
«Il terzo aspetto riguarda la difesa della centralità dei patti territoriali come riferimento fondamentale quando si discute di sanità nelle nostre zone – prosegue il primo cittadino -. Il fatto che essi siano divenuti legge rappresenta una garanzia per il livello di servizi erogati ai nostri cittadini. Ora è importante che essi siano valorizzati e monitorati. In particolar modo per le Colline Metallifere essi sono il primo e più grande strumento di difesa delle attività territoriali e del presidio ospedaliero di Massa Marittima».
«Un’ultima ma fondamentale considerazione riguarda il nuovo sistema di riparto delle risorse economiche per i servizi sanitari. Continua a essere pesantemente sbilanciato in favore dei centri urbani più grandi della regione con effetti negativi per la restante popolazione toscana. Tra i coefficienti su cui la distribuzione delle risorse verrà operata è stato lasciato un peso alle città con più di 100mila abitanti pari a 2,5. Questo coefficiente di pesatura si applica alla popolazione di città come Firenze, Livorno o Prato. Non si riesce a capire la motivazione in base alla quale dovrebbe rimanere questo coefficiente di 2,5 sui grandi centri urbani senza che ciò corrisponda a maggiori costi effettivi e non sia neanche riferibile a un acclarato fabbisogno di servizi – conclude Termine -. Appaiono semplicemente modeste le modifiche introdotte a favore dei centri con popolazione da 2501 a 5000 (coefficiente 8 invece di 4) perché l’effetto drenante di risorse delle città più grandi avrà certamente effetti negativi per tutti gli altri territori e per il nostro in particolare».