di Giulia Cislaghi
GROSSETO – Con l’avvicinarsi della stagione estiva, aumentano le possibilità di trovare occupazione nel territorio. Per poter cogliere ogni opportunità lavorativa, Ascom Confcommercio Grosseto ha elaborato una nuova proposta formativa, che punti sull’utilità, sullo sbocco occupazionale aderente al corso scelto.
«Dato che il nostro territorio è a vocazione turistica – afferma Gabriella Orlando, responsabile di Ascom Formazione – le figure più ricercate sono i cuochi, i receptionist, i barman, i pasticceri, proprio per questi particolari impieghi organizziamo corsi su misura. Ricordiamo che abbiamo deciso di curare non solo gli aspetti tecnici, ma soprattutto quelli pratici, puntando anche sulla coesione sociale e sulla motivazione delle persone che intendono frequentare questi corsi». Tutti i corsi organizzati dalla Ascom hanno come momento rilevante lo stage in azienda, in modo da poter imparare direttamente sul campo. Tra i vari corsi proposti quest’anno, sta per partire quello da macellaio, figura molto richiesta nei supermercati.
«Il corso da macellaio – spiega Vincenzo di Clemente, formatore Ascom – è articolato in 230 ora, così distribuite: 50 ore di apprendimento teorico frontale, 100 ore di pratica e 80 ore di stage in azienda. Dato che il corso è stato pensato per un fine pratico, i partecipanti non supereranno la decina, proprio per poter seguire tutti individualmente e dare l’effettiva opportunità di un futuro impiego».
I dati relativi ai corsi professionalizzanti della Confcommercio di Siena evidenziano che il 60% dei partecipanti ha trovato lavoro, grazie a questi percorsi. Sempre all’insegna dell’utilità, sono stati studiati da Ascom nuovi modelli didattici anche per la formazione obbligatoria, dando più spazio alla pratiche e meno alla teoria, laddove sia possibile. Un caso esemplare è rappresentato dai 40 ragazzi tra i 18 e i 29 anni, italiani e stranieri, che hanno frequentato l’ultima edizione del corso per apprendisti in via Tevere.
«Il corso di apprendisti, organizzato in due gruppi, mira soprattutto alle tematiche di orientamento al lavoro, alla comunicazione e al problem solving. – Spiega Marco De Santis, formatore e consulente esperto in sviluppo aziendale – Abbiamo così deciso di far collaborare i due gruppi, uno costituito da ragazzi stranieri che dovevano apprendere l’italiano e un altro costituito da ragazzi italiani che avevano come lingua da apprendere l’inglese. I ragazzi che seguivano il corso in giorni alterni hanno ideato l’albero del lavoro, una struttura ad albero che ha come frutti delle mele con su scritti i valori del lavoro, e come foglie ha delle foglie di castagno con scritti i nomi dei ragazzi che hanno partecipato alla realizzazione della struttura. Attraverso la collaborazione e la risoluzione dei problemi i ragazzi hanno saputo accordarsi e creare questa scultura, emblema della cooperazione tra culture diverse».
Anche i ragazzi che hanno partecipato sono stati molto soddisfatti del lavoro svolto e dei bei rapporti che si sono creati tra loro fuori dal corso. «La cooperazione nella costruzione dell’albero è stato un modo per dimostrare che i pregiudizi tra culture diverse si possono superare. – Affermano Mia, Leonardo, Carlotta e Marta, partecipanti al corso per apprendisti – Il fatto che le foglie dell’albero siano di castagno e i frutti siano mele, vuole rappresentare che nonostante le differenze si può stare nello stesso albero. Dal punto di vista lavorativo, il corso è stato utile per capire come comportarsi sul campo, apprendendo quali siano i diritti del lavoratore e dei datori di lavoro».