SORANO – «Il futuro direttore generale dell’Asl di area vasta Arezzo-Grosseto-Siena (in ordine alfabetico) Enrico Desideri fa sapere che intende essere presente due giorni la settimana in ciascuno dei tre capoluoghi. In pratica di fronte alla contesa su chi ospiterà la sede della direzione generale assicurerebbe una sorta di par condicio geografica». Così l’assessore al diritto alla salute di Sorano Pierandrea Vanni interviene sulla vicenda sanità. «Personalmente questa contesa non mi appassiona, ben più importante infatti è come la Asl 9 andrà all’aggregazione con le altre due: per una somma di motivi la sensazione è che ci vada con oggettive difficoltà e con qualche punta di debolezza. Ma ancora più importante sarà il livello, l’organizzazione e la funzionalità dei servizi ospedalieri e territoriali e questo è quello che conta».
«A proposito della eterna disputa ospedali piccoli si, ospedali piccoli no, il dottor Desideri spiega che “è importante che svolgano un ruolo d’eccellenza anche con interventi di alta complessità. Ma non si può fare tutto dappertutto altrimenti diventano troppo costosi”. Giusto – prosegue Vanni – ma a questo riguardo una considerazione sull’ospedale di Pitigliano. Il ruolo di eccellenza avrebbe potuto e dovuto garantirlo, la scelta, di circa dieci anni fa, di farne un ospedale di medicina integrata, il primo del genere in Italia. Il che presupponeva il pieno funzionamento, quantomeno, di un reparto di medicina ben organizzato e la consolidata presenza di attività come quella oncologica, per integrarle. Per i pazienti che lo avessero richiesto, con le medicine complementari».
«Al contrario si è progressivamente ridimensionato il reparto di medicina, l’unico rimasto, le attività ambulatoriali collegate non hanno avuto il necessario sviluppo e ci si è accontentati di mettere su una rete di ambulatori, come l’agopuntura, come ce ne sono tanti in Toscana – prosegue ancora il vicesindaco e assessore -. Morale, per responsabilità che appartengono alla Asl 9 ma in parte anche la Regione che pure assicura finanziamenti, l’ospedale di medicina integrata è praticamente rimasto nel cassetto e Pitigliano non ha nessun tipo di eccellenza o di “alta complessità”, per dirla con il dottor Desideri. Ci sono responsabilità anche dei Comuni su questa situazione? Può darsi ma limitate perché le loro competenze sono poche e comunque un indirizzo lo avevano dato a suo tempo. Ma invece di costruire qualcosa di nuovo si è puntato sul ridimensionare ancora quel poco che esisteva».