GROSSETO – “E ora, cercate di sognare, solo chi sogna può volare!” Peter Pan, Wendy, Capitan Uncino, Trilly, Giglio Tigrato, i pirati e le sirene, e il solito coccodrillo, che, insieme con la mano di Capitan Uncino, ha divorato una sveglia.
Un viaggio a flash back, a ritroso nei ricordi, nelle avventure e nei personaggi di una delle “storie per bimbi e ragazzi” più note al mondo, a buon diritto entrata nel cosiddetto immaginario collettivo. Il viaggio di Peter e Wendy – che ritroviamo fatalmente adulti, colti di quando in quando come da un ricordo, qualcosa di non definito, che trasforma magicamente ai loro occhi gli oggetti di uso più comune – passo dopo passo, avventura dopo avventura, tra mare e voli nei cieli stellati, permetterà ai due protagonisti di ritornare nel fantastico paese che somiglia molto a un sogno, e i sogni – si sa – sono misteriosi, come misteriosa è Neverland, l’isola che non c’è.
Uno spettacolo di poetico impatto visivo, in cui parlano solo le immagini e il gesto, la musica, il corpo e la danza che traducono sulla scena in forma narrativa e immediata, fruibile anche dai più piccoli, il mito dell’infanzia avventurosa e fantasiosa, quella che fa dire a tutti noi: “Ho la sensazione di averlo già visto, quel vascello… tanto tempo fa, quando ero bambino!”
VERSILIADANZA e ELSINOR TEATRO STABILE D’INNOVAZIONE presentano Venerdì 17 aprile, ore 9.30 e 11 al Teatro degli Industri NEVERLAND: l’isola che non c’è da James Mattew Barrie
con Leonardo Diana e Giuditta Mingucci
realizzazione scene Sergio Cangini
costumi Ilaria Ariemme
sound design Boris Stokman
luci Alberto Bartolini
regia Lotte Lohrengel
produzione Versiliadanza, Elsinor Teatro Stabile d’Innovazione
Età consigliata 5-8 anni